Gervasoni tira in ballo l'Ascoli, fra mille dubbi e illazioni

Gervasoni tira in ballo l'Ascoli, fra mille dubbi e illazioni

Il pentito cita sette gare. Ma dove sono le prove?

Siena-Ascoli, Albinoleffe-Ascoli, Livorno-Ascoli, Modena-Ascoli
 «Fu nell’occasione che Micolucci, confidandosi con Gegic (era presente Ilievski, ma non parlava italiano) disse che le partite Siena-Ascoli, Albinoleffe-Ascoli, Livorno-Ascoli e, credo Modena-Ascoli, erano state oggetto di tentativi di manipolazione, con l’intervento di soggetti diversi, naturalmente dagli zingari, ma per la maggior parte non erano andate in porto, nel senso che non si era verificato il risultato oggetto dell’accordo». Così si legge in un altro passo del verbale dell’interrogatorio dell’ex difensore del Piacenza.

Ascoli-Sassuolo (0-0), 9 aprile 2011
Poi Gervasoni prosegue così: «Gegic mi fece sapere che era in programma una combine che avrebbe riguardato Ascoli-Sassuolo in quanto sembrava che Erodiani conoscesse qualcuno del Sassuolo. Successivamente ho appreso da Gegic che, anziché Ascoli-Sassuolo, era stata precedentemente combinata Siena-Sassuolo, ma non con il loro apporto».

E infine Ascoli-Albinoleffe (3-2), del 17 maggio 2008: «Paolo Foglio contattò Taibi Massimo dell’Ascoli per verificare se vi fosse la possibilità che perdessero la partita con noi – dichiara Gervasoni all’epoca nella squadra lombarda – Foglio una volta approdati ad Ascoli si incontrò con qualche calciatore di quella squadra per verificare se vi fosse spazio per un accordo, ma non si concluse niente di positivo. Fu Paoloni in seguito a dirmi che in quella partita, l’Ascoli aveva preso dei soldi dal Lecce affinché giocassero alla morte con noi».

Adesso cerchiamo di fare un po’ di chiarezza:

Novara-Ascoli (1-0), 2 aprile 2011
Gervasoni racconta che Micolucci avrebbe preso 20 mila euro per combinare la gara: «Gegic gli mostrò 20 mila euro e Micolucci, dimostrando la sua propensione ad accettare alla fine l’offerta, prese la somma».
Queste dichiarazioni sono in contrasto però da quanto riferito da Micolucci: «Io non ho accettato in quanto non avevo alcuna intenzione di essere coinvolto. La mia squadra era ad un passo dalla retrocessione né io ero in grado di garantire il coinvolgimento di altri giocatori».

E questa vicenda era ben nota ai magistrati sin dall’estate scorsa. Così recita infatti il deferimento per l’ex bianconero da parte della procura federale: «Parimenti emerge che il Micolucci, da una parte, non ha aderito all’offerta illecita (...) ma, dall’altra, è venuto meno all’obbligo di informare senza indugio la Procura di quanto posto in essere dal Gervasoni». E difatti per Novara-Ascoli Micolucci si beccò un’ammenda per omessa denuncia.

Siena-Ascoli (3-0), 11 dicembre 2010 e Livorno-Ascoli (1-1), 25 febbraio 2011
Anche Siena-Ascoli e Livorno-Ascoli sono gare del tutto note alla procura. Se per la partita con i labronici il Picchio ha già subito la penalizzazione, per quanto riguarda l’incontro con i toscani i magistrati erano al corrente della vicenda già la scorsa estate. Così si legge nel verbale dell’interrogatorio di giugno a Marco Pirani: «In occasione della partita Siena - Ascoli gli zingari hanno portato una borsa con circa 250.000 €. (…) A quanto mi ha riferito Sommese gli zingari si sono presentati direttamente da lui il venerdì prima della partita con la borsa contenente il denaro. lo non so poi alla fine cosa sia successo in concreto e cioè se questi soldi Sommese li abbia presi o meno, anche se mi ha detto di no».

Albinoleffe-Ascoli (1-1), 29 gennaio 2011
Anche di questa gara gli inquirenti erano a conoscenza: «Quanto alla partita Albinoleffe-Ascoli posso solo dire di aver appreso da un cliente che Micolucci era stato corrotto, ma non era riuscito ad ottenere il risultato previsto. Si tratta di una partita sulla quale non ho investito nulla». Così parlava Massimo Erodiani interrogato la scorsa estate. E Micolucci aveva risposto nell’interrogatorio dello scorso dicembre: «Un gruppo di stranieri, erano con me testualmente, "avvelenati" in quanto mi attribuivano la responsabilità di ingenti perdite in seguito al mancato conseguimento di vincite relative al predetto incontro col Livorno, nonché alla ancor precedente partita disputata con l'AlbinoLeffe».

Detto già di Ascoli-Sassuolo, per quanto riguarda la gara del Picchio contro i canarini modenesi, pare arduo si possa far affidamento ad un «credo Modena-Ascoli» di Gervasoni. E la gara Ascoli-Albinoleffe del 2008? Alquanto strano in questo episodio il ruolo del Lecce. I salentini lottavano per la promozione e i seriani di Gustinetti erano l’avversario più temibile. Ma che senso avrebbe avuto dare dei soldi all’Ascoli affinché battessero la Celeste, quando poi nella stessa giornata i pugliesi persero in casa il derby con il Bari?

«Basta con le parole a vanvera e con i processi fatti su mere illazioni. Stanno ledendo oltre misura il nome dell’Ascoli Calcio. Tutto è da verificare, devono esser vagliate le prove», tuona l’avvocato dell’Ascoli, Enzo Proietti. Ed ha ragione: servono le prove. Anche perché è bene ricordare cosa ha detto qualche giorno fa lo stesso procuratore di Cremona, Roberto Di Martino: «Senza intercettazioni telefoniche, non avremmo scoperto nulla. E dubito che alla fine si possa arrivare alla verità, cioè a comprendere davvero il fenomeno fino in fondo».