Ascoli in vendita, Elido Fazi si fa avanti

Ascoli in vendita, Elido Fazi si fa avanti

Così ad Affaritaliani.it: «Ho chiesto al sindaco di convincere Benigni a permettere che venga fatta la 'due diligence'»

Così l'editore Elido Fazi in un'intervista rilasciata ad affaritaliani.it
L'editore ha incontrato Castelli a Roma per altre ragioni: l'organizzazione ad Ascoli di un festival nazionale di letteratura.
«Ho chiesto al sindaco di convincere il presidente della squadra, Roberto Benigni, a permettere che venga fatta (la 'due diligence', ndr), perché è fondamentale per capire qual è la reale situazione finanziaria della società calcistica», dichiara Fazi.
L'editore nato ad Acquasanta Terme esce così allo scoperto. Fino ad ora il presidente bianconero ha permesso la verifica dei conti della società a Piero Palatroni. L'imprenditore ascolano, amministratore unico della Azzurra Free Time, è a capo della cordata che venerdì scorso ha formulato l'offerta di sei milioni di euro per l'acquisto dell'Ascoli Calcio.
Ora Fazi chiede di poter vedere anch'egli le carte: «Se prima non si conoscono i 'conti' - precisa - non si possono fare eventuali passi avanti».

Cos'è la due diligence?


(www.studiocataldi.it) La due diligence, termine composto proveniente dall’esperienza anglo-americana che può essere tradotto con l’espressione “dovuta diligenza”, è un processo finalizzato ad indagare ed accertare i contenuti di una attività di impresa al fine di permettere una valutazione, in particolar modo di natura economica, dell’attività stessa.
In linea di massima si può affermare che la principale finalità della due diligence è quella di accertare attraverso una raccolta mirata ed analitica di informazioni se vi siano le effettive condizioni di fattibilità dell’operazione programmata ovvero se sussistano elementi e profili di criticità che possano comprometterne il buon esito (ad esempio, l’adeguatezza dei fondi appostati in bilancio in relazione a determinati rischi), costruendo al contempo una solida base per l’eventuale negoziazione delle condizioni contrattuali dell’operazione.
Naturalmente i risultati della due diligence non impediscono al compratore di richiedere garanzie e conseguentemente ampliare la sfera di responsabilità del venditore anche rispetto a passività non emerse o non contemplate nell’ambito di detto processo di indagine.
Gli obiettivi della due diligence possono essere molteplici: vagliare possibili operazioni di acquisizione di partecipazioni, totalitarie, di maggioranza ovvero integranti una minoranza qualificata, oppure valutare la fattibilità di operazioni straordinarie (ad esempio fusioni o scissioni), o considerare l’opportunità di aderire ad una quotazione in borsa o ancora ad un aumento di capitale.
La profonda diversità delle operazioni nel cui contesto una due diligence viene attivata condiziona le sue specifiche finalità e modalità di svolgimento, che peraltro possono essere influenzate anche da circostanze di fatto contingenti, quali il permanere o meno del cedente nell’impresa oggetto dell’operazione di acquisizione.