Da lunedì 14, l’alfabetizzazione motoria entra in 76 scuole primarie delle Marche, affiancandosi a Giocosport – l’iniziativa dai medesimi contenuti già “sposata” da Province e Comuni – raggiungendo così una copertura del territorio fra le più significative in Italia: 265 docenti e 41500 alunni, pari al 62% . La presentazione svoltasi in mattinata presso la Sala Li Madou alla presenza dei rappresentanti delle strutture periferiche del Coni e dei dirigenti scolastici, ha posto l’accento sugli obiettivi e i numeri di una proposta «in controtendenza con i tagli operati dalla Finanziaria, a rimarcare il valore di una scelta importante e qualificante – sono parole del presidente del Coni Marche Fabio Sturani - per sostenere la crescita dei giovani, educando al gioco, all’aggregazione e al movimento». L’educazione motoria ha unito gli sforzi di più attori: Regione, Coni, Miur ed Enti locali. «Conoscere se stessi, il proprio corpo e i propri limiti, per favorire il completo e armonico sviluppo della personalità e prevenire fenomeni di sedentarietà e sovrappeso: questo è il ruolo formativo dello sport pienamente riconosciuto dalla Regione – ha ribadito l’assessore regionale allo sport e alle politiche giovanili, Serenella Moroder -. L’attività migliora lo stato psicofisico e pone le basi per un’apertura a valori più alti: partecipazione sociale, integrazione culturale, gioco di squadra, senso di appartenenza alla comunità», come sottolineato anche dal neodirigente regionale allo sport Pietro Talarico. L’intervento della prof. Michelangela Ionna, coordinatrice dell’Ufficio scolastico, ha confermato l’interesse generalizzato a diffondere e consolidare l’alfabetizzazione motoria. «E’ la prima volta – ha detto – che il Miur riconosce la figura del consulente laureato in scienze motorie, assistito da sette supervisori e sottoposto a monitoraggio: l’attenzione delle famiglie e di noi tutti è altissima e c’è una condivisa volontà di sincronizzare e sistematizzare due progetti che funzionano e crescono, creando anche opportunità professionali». Un seme i cui benefici si coglieranno nel futuro, ha aggiunto Goffredo Brandoni nelle vesti di vice-presidente Anci, «un dato politico forte nato da un tavolo istituzionale che ha operato con estrema concretezza e celerità – ha detto Eliana Maiolini, assessore provinciale delegata dall’Upi – muovendo da una finalità chiara: rendere lo sport un diritto di tutti. Se agli albori di questa esperienza, sussisteva disomogeneità nella distribuzione territoriale, ora la sinergia fra Enti e Coni sta portando ad uno sviluppo importante, che ci rende all’avanguardia a fronte di una situazione nazionale in cui lo sport è considerato una sorta di ‘cenerentola’».