L’imprenditore ascolano a capo di una cordata intenzionata ad acquistare l’Ascoli Calcio ha fatto sapere che oggi ci sarà un nuovo colloquio con il numero uno bianconero. Giovedì dovrebbe poi incontrare gli altri soci della cordata per definire l’offerta di acquisto che sarà formalizzata in settimana: si parla di 6 o 7 milioni di euro.
Ma chi sono gli altri imprenditori coinvolti? Oltre all’industriale farmaceutico italo-canadese Francesco Bellini, presente sabato scorso in tribuna accanto a Palatroni, i nomi fatti sono diversi.
Il Corriere Adriatico nei giorni scorsi ha scritto del coinvolgimento di Arturo Maresca, patron del Portorecanati Calcio, dell’imprenditore Di Stefano, di Giancarlo Romanucci di Azzurra Free Time e un socio romano. Oggi il Messaggero aggiunge alla lista il nome di Gino Pozzo, figlio del presidente dell’Udinese. Il Resto del Carlino prevede invece il ritorno di Stefano Antonelli e Vincenzo Mirra, rispettivamente ex dirigente ed ex diesse bianconero, per ricoprire però in società incarichi simili a quelli di qualche tempo fa.
E la seconda cordata? Il sindaco Castelli aveva annunciato l’interessamento alle sorti dell’Ascoli anche da parte di un legale ascolano dietro cui si celerebbero altri imprenditori, forse marchigiani. Nei giorni scorsi una lettera d’intenti è stata inviata alla società di corso Vittorio: Palatroni ha già bollato questa iniziativa come “azione di disturbo”.
Intanto il tempo stringe. Entro lunedì 14 febbraio dovranno esser pagati stipendi e contributi previdenziali di ottobre, novembre e dicembre, più alcuni arretrati. Nell’incontro a Teramo con Benigni e Castelli, il presidente della Lega B, Andrea Abodi, aveva promesso l’arrivo di un milione come mutualità. Servirebbe il doppio. A questo punto pare che l’Ascoli potrà pagare gli stipendi, ma potrebbe trovarsi in difficoltà per il versamento dei contributi. Il giorno di San Valentino sapremo se scoccherà l’innamoramento.