E' questo il nome nuovo degli ultimi giorni. Dopo gli interessamenti di Maresca e di Ubaldi ecco farsi avanti una nuova cordata per salvare l'Ascoli Calcio. Insieme a Palatroni ci dovrebbero essere altri cinque imprenditori, due non ascolani. Ma chi è Piero Palatroni? Ascolano di 46 anni, è titolare di Arca, azienda che opera nel settore della ristrutturazione e dell’arredamento di negozi di ottica, farmacie ed è anche a capo di alcune società immobiliari.
«Dopo aver verificato la situazione contabile presenteremo la nostra offerta - dichiara Palatroni a Il Messaggero - Vogliamo ripartire da zero e costituire una nuova dirigenza. O facciamo tutto entro il mese di febbraio oppure non se ne fa niente».
Dal 1° febbraio dovrebbe esserci la possibilità di visionare le carte contabili: «Si dice che l’Ascoli avrebbe un debito di 13 milioni di euro e quel punto credo che per chiunque sarebbe difficile intavolare una trattativa - spiega Palatroni al Corriere Adriatico - Ma se dovesse ammontare a 6 o 7, la cordata che sono pronto a guidare farà la sua parte. Se tutto filerà liscio, il 25 febbraio presenterò a Benigni la proposta per rilevare subito la società».
Piero Palatroni è però anche amministratore unico della Azzurra Free Time, società che ha costruito e gestisce gli impianti del Città di Ascoli, luogo dove attualmente si allenano gli uomini di Castori. Azionista dell'Azzurra Free Time è anche l'Ascoli con la Sopren. «Abbiamo pagato mezzo milione di euro per gli oneri di urbanizzazione per trasformare l’area vicina all’ex cartiera Ahlstrom e costruire alberghi e uffici - precisa Palatroni al Corriere - Purtroppo però la variante non è stata mai approvata e la zona figura ancora come area sportiva. E’ importante che gli amministratori risolvano questo problema. Se crolla l’Azzurra Free Time, trascina pure l’Ascoli Calcio». Sembra sia in arrivo una nuova gatta da pelare per il sindaco Castelli.