Dopo appena sei minuti i maremmani passano: fa tutto l'ex Soncin che si destreggia bene servendo l'accorrente Mora che col sinistro infila Guarna. I bianconeri non si perdono d'animo, sfiorano il pareggio con Cristiano nell'azione susseguente al vantaggio toscano. L'Ascoli c'è e si rende pericoloso in diverse circostanze. Ci prova prima Mendicino con una girata in bello stile: Narciso risponde. Un salvataggio di Soncin sulla linea di porta strozza in gola l'urlo di gioia di Cristiano. E' ancora l'ex ala dell'Albinoleffe ad andare vicino al gol, con un perentorio colpo di testa alto sulla traversa. Ma il gol piceno è nell'aria e arriva al minuto 44: angolo dalla sinistra di Calderoni, Antonio Marino svetta su tutti insaccando alle spalle di Narciso. Il primo tempo finisce in parità. Nella ripresa Castori manda in campo Djuric, aumentando il peso del reparto avanzato. Ma i risultati non si vedono dato che non ci sono azioni particolarmente pericolose. Da registrare l'esordio in serie B dell'altro neo acquisto Doumbia. Al minuto 84 giunge la doccia fredda per l'Ascoli: contropiede manovrato da Soncin che serve un assist al bacio il neo entrato Papa Waigo: Guarna tocca ma non riesce ad evitare il secondo gol toscano. La partita termina qui. Così come in quel di Trieste, l'Ascoli non merita la sconfitta. La classifica ora si fa più preoccupante. Toccherà a Castori cercare la cura a partire dal prossimo incontro a Modena.
I commenti del post partita
«E' una sconfitta immeritata che brucia. Quando attacchi bisogna concretizzare - dichiara Castori a fine gara - L'arbitro Corletto non ci ha concesso tre rigori sacrosanti».
Avrei preferito non segnare e portare a casa qualche punto - sostiene Antonio Marino - Alla fine il gol è una magra consolazione. Questo è un periodo no: alla prima disattenzione prendiamo gol».
«Sono contento del mio esordio - dice Calderoni - Nel secondo tempo abbiam preso gol in contropiede perché avevamo troppa foga nel cercare il vantaggio. L'Ascoli ha tutte le carte in regola per salvarsi».
«Sono stato vicino all'Ascoli, ma nessun dirigente bianconero mi ha contattato. Solo mister Castori mi ha cercato.
Benigni ha detto che il trasferimento ad Ascoli dipendeva da me? Io non dico bugie». Così Papa Waigo smentisce il presidente bianconero.