L'accusa ipotizzata è di associazione per delinquere finalizzata all'evasione fiscale e alla truffa
in provincia di Teramo, e Maurizio Di Biagio, amministratore dal 2005 della Rete Globo Srl, sempre con sede a Martinsicuro. I fratelli Tormenti sono stati proprietari fino a qualche settimana fa della Sambenedettese calcio. La Navigo.it è stata in passato sponsor della Teramo Basket (A1). Secondo gli accertamenti del nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Pescara le due società erano inserite in un colossale giro di false fatturazioni con un danno all'erario quantificabile in almeno 77 milioni di euro. L'accusa ipotizzata dalla procura di Teramo è di associazione per delinquere finalizzata all'evasione fiscale e alla truffa aggravata ai danni del bilancio dello Stato. Le società avrebbero agito in stretto costante collegamento con diversi organizzazioni criminali di rango internazionale. In Italia vi erano collegamenti con società dislocate in Puglia, Lazio e Veneto. Riuscivano ad evadere il fisco per milioni di euro emettendo ed utilizzando fatture per operazioni inesistenti.
Il Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Pescara ha investigato per circa tre anni, ricostruendo passo dopo passo la movimentazione dei telefonini in entrata ed in uscita dai magazzini di stoccaggio della Navigo.it fino ad individuare il cessionario finale e scoprire, così, vere e proprie filiere fraudolente precostituite ad arte da numerose società, anche fino ad otto. Dietro l'apparenza di transazioni commerciali si è scoperto che vi erano imprese vuote amministrate da prestanomi nullatenenti con l'unica finalità di emettere fatture per operazioni inesistenti e non versare alcuna imposta all'erario. Vi erano inoltre società "filtro", immesse nel circuito esclusivamente per ostacolare le indagini. Tra queste ultime vi era la Rete Globo srl.
Oltre ai 4 arresti i finanzieri hanno posto sotto sequestro preventivo il credito Iva della Navigo.it giacente presso l'Agenzia delle Entrate di Giulianova per un importo di oltre 5 milioni di euro; i beni del compendio aziendale della Navigo.it, fra quote sociali, immobile dove ha sede la società e tutti i beni dell'impresa. La Finanza ha provveduto anche a sequestrare l'azienda. Disposto anche il sequestro finalizzato alla confisca per equivalente dei conti correnti e degli immobili nella disponibilità esclusiva degli indagati sino al raggiungimento di circa 1 milione e 500 mila euro. Cifra corrispondente, secondo quanto spiegato dai finanzieri del nucleo di Pescara, al danno erariale minimo determinato per l'emissione delle fatture per operazioni inesistenti da parte della Navigo.it nel solo anno 2008. Durante le indagini, sono stati, inoltre, accertati casi di "giri circolari". La stessa merce cioé, inizialmente fatturata dalla Navigo.it, ritornava a seguito di "acrobatici giri", compiuti nella stessa giornata tra società di aree geografiche diverse, alla stessa Navigo.it quale anello finale di un circuito "truffaldino" che permetteva alla società dei fratelli Tormenti di maturare un milionario credito Iva, richiesto poi a rimborso.