Stefano Turchi ha vestito la maglia biancorossa dal 1990 fino al 1992
giocatori italiani. L'ex esterno destro dell'Ancona in serie A, 40 anni, originario di Pistoia e oggi residente a Bergamo con moglie e figlia, l'ha rivelato ad un quotidiano locale, che insieme ai club biancorossi raccoglie fondi per la lotta alla Sla.
"Ho scoperto di avere la malattia un paio d'anni fa, e la mia vita è molto cambiata" ha detto Turchi al quotidiano, dopo un'iniziale reticenza a rendere pubblico il suo dramma. "Non sono rassegnato, faccio tutte le cure del caso, anche se so benissimo che attualmente una cura per guarire non è stata ancora trovata nonostante molti passi avanti fatti dalla ricerca".
La sua, spiega, è una forma di Sla "non aggressiva, diversa da quella che ha colpito ad esempio Stefano Borgonovo. Ancora riesco ad andare avanti, anche se tra tante difficoltà, e spero di reggere per qualche anno". "Il calcio e le sostanze che ho preso quando giocavo - sostiene - non c'entrano niente. Questa malattia è una casualità, e purtroppo è toccato a me.
Quando ho saputo che ad Ancona i tifosi si stavano mobilitando per dare una mano alla ricerca mi sono messo a disposizione". La città e la squadra gli sono rimaste nel cuore: "Ricordo sempre la curva di Bologna quando conquistammo la sere A, con l'allenatore Vincenzo Guerini che saltava di gioia". La notizia ha choccato Guerini e gli ex compagni di Turchi: "Sono andato a trovarlo, ho cercato di trattenermi ma sono scoppiato a piangere" ammette Gianluca De Angelis, che con Fabio Lupo è stato a Bergamo. Cresciuto nelle giovanili del Prato, Stefano Turchi è approdato all'Ancona nel 1990 e vi è rimasto fino al '92 (27 presenze), anno in cui venne prestato alla Vis Pesaro. Dopo la cessione definitiva al Prato ha giocato con il Forli' e il Chieti (serie C) prima di lasciare il calcio.