La "triade" denuncia anche la mancanza di collaborazione per allargare la base societaria
ed Edo Trapé, in un'amara lettera aperta di denuncia e di precisazione insieme. "In tutti questi anni in cui abbiamo avuto la possibilità di gioire dal vivo per uno spettacolo che in luoghi più importanti della nostra realtà può essere apprezzato solo attraverso televisioni private - si legge - ci hanno sostenuto e guidato l'amore per la Sutor e la passione per il basket; il desiderio di migliorarci e confrontarci per raggiungere gli obiettivi prefissati in base alle esigue risorse a disposizione e con tutte le sofferenze del caso; e la voglia di regalare alla nostra città, al territorio, al meraviglioso pubblico del Palasavelli ed a tutti i tifosi della Sutor...il sogno della serie A! Crediamo di esserci riusciti con il contributo indispensabile di tutti".
La "triade" di proprietari denuncia anche la mancanza di collaborazione per allargare la base societaria, che di fatto ha obbligato la Sutor a non partecipare a competizioni di livelli più alti. "A tutti coloro che avrebbero potuto dare il proprio apporto (non solo economico) e non l'hanno fatto, compresi i politicanti, forse distratti dai loro ben più importanti impegni, non rimproveriamo nulla, sperando sempre in un loro ravvedimento - continuano -. Sta di fatto che i nostri numerosi ed accorati appelli tendenti a stimolare un coinvolgimento di più persone per un allargamento della base societaria, non hanno sortito l'effetto desiderato. Tuttavia, abbiamo sempre sostenuto che avremmo operato entro i margini del budget disponibile qualunque esso fosse stato". Ora comunque la proprietà non vuole più andare avanti e annuncia che "manterremo gli impegni assunti fino alla fine del prossimo campionato e poi con le nostre dimissioni si volterà pagina. A quel punto saremo felici di passare la mano a chi saprà far meglio di noi per il bene della mitica Sutor. Sicuramente saremo sempre irriducibili tifosi gialloblù".