«E' la solita storia di chi ha una brutta classifica e cerca una scusa per giustificare i propri insuccessi». Così il presidente dell'Ascoli Roberto Benigni commenta la notizia secondo cui vi sarebbe un'inchiesta della procura federale su Treviso-Ascoli scaturita, sembra, da un esposto di squadre concorrenti nella lotta per la salvezza. La partita, disputata il 5 aprile, era finita 2-1 per i veneti. «Per quanto mi riguarda - afferma con forza il patron bianconero - metto la mano sul fuoco sull'operato sia del tecnico Iaconi, sia dei giocatori. In particolare del portiere Taibi, che quel giorno causò un rigore visto, guarda caso, solo dall'arbitro, che per di più cacciò il nostro capitano mostrandogli il cartellino rosso. La moviola infatti dimostrò che neanche toccò il giocatore del Treviso. Figuriamoci dunque - conclude - se si può affermare che quel penalty fu causato volontariamente dal nostro portiere. Cerchiamo di essere seri».
La notizia dell'inchiesta, che riguarderebbe anche altre partite dell'Ascoli, non mina dunque la serenità del presidente Benigni preso invece da altri problemi, come la scarsa visibilità e attenzione dei media, tv in primis, al campionato di serie B, o come la decisione se confermare in panchina Iaconi o chiamare qualche altro tecnico. «Sono sereno - dice il patron - perché ho la coscienza assolutamente a posto. Il nostro è stato un campionato limpido e nessuno si deve permettere di mettere in dubbio la serietà dell'Ascoli calcio e dei suoi tesserati».
La Procura Federale ha nel mirino anche i risultati di alcune partite disputate dal Treviso e la situazione amministrativa di Spezia e Grosseto. La Repubblica di oggi, sotto il titolo ‘Sospetti sulla B, Palazzi indaga su Treviso-Ascoli’, aggiunge altri particolari sull’inchiesta della Procura Federale. Nel mirino c’è la partita Treviso-Ascoli di sabato 5 aprile, finita 2-1 con un rigore provocato dal portiere Taibi, poi espulso. Il 7 aprile arriva sul tavolo della Procura un documento che segnala il crollo della quota per la scommessa sul match Treviso-Ascoli e il rifiuto di alcune agenzie di accettare scommesse elevate.
Anche la procura di Treviso apre un fascicolo
La procura di Treviso ha aperto un fascicolo d'inchiesta sull'incontro di calcio Treviso-Ascoli del 5 aprile scorso. Lo ha confermato oggi parlando con i giornalisti il procuratore capo Antonio Fojadelli. La procura, da quanto si è appreso, avrebbe avviato l'indagine a seguito di due esposti presentati da altrettanti cittadini. Fojadelli ha sottolineato che nel fascicolo per ora non ci sono indagati.