Diritti tv, la serie B sfida le grandi della A

Diritti tv, la serie B sfida le grandi della A

Al centro della contestazione la parte dell'accordo che riguarda la mutualità generale

La situazione resterà ferma almeno fino all'assemblea generale straordinaria già convocata dal presidente Matarrese per mercoledì prossimo. Al centro della contestazione dei presidenti delle società di serie B c'è la parte dell'accordo che riguarda la mutualità generale (il 10% di tutta la torta degli incassi ROBERTO BENIGNIdella vendita dei diritti ai media). L'assemblea odierna ha diffidato il presidente Matarrese a trasmettere al ministero la proposta di accordo così come approvata ieri. La tesi delle 22 società cadette («c'è un'unanimità nel disaccordo» ha detto Giorgio Lugaresi) è che la Lega sia una sola e che la delibera doveva essere approvata da tutte le 42 società professionistiche. Era cominciata con più di due ore di ritardo, alle 14.30, l'assemblea straordinaria delle società di serie B convocata per oggi in Lega calcio. Alla riunione, la quinta consecutiva con all'ordine del giorno la vendita dei diritti tv per la serie cadetta (i presidenti se ne occupano dal 21 agosto scorso), partecipano tutte le 22 società. Il tentativo (e l'auspicio) è di rompere l'oscuramento delle gare del campionato che sabato prossimo giungerà alla tredicesima giornata. «Speriamo che oggi si riesca a giungere a una soluzione. Mi aspetto che si riesca a trovare il giusto accordo - ha detto entrando in Lega il vicepresidente per la serie B Giorgio Lugaresi - L'anno scorso la serie B ha incassato 135 milioni di euro, una cifra - ha aggiunto - che è servita soltanto per coprire le spese. Le nostre società devono pagare 650 calciatori, per non parlare dell'importanza delle città che rappresentiamo».