Le precisazioni del dott. Ermanno Ruffini in merito a quanto pubblicato dalla stampa sulla Pediatria di San Benedetto del Tronto
San Benedetto - La
pubblicazione negli ultimi giorni di due articoli riguardanti la
Pediatria di San Benedetto del Tronto mi ha spinto ha fare una
riflessione sul lavoro eseguito negli ultimi anni per questo reparto.
È mia intenzione condividere questa valutazione con la stragrande
maggioranza della società civile che non è interessata al
“chiacchiericcio” ma alla risoluzione dei problemi di salute dei
propri figli.
All’inizio del 2018 sono stato nominato Direttore o Primario, quest’ultimo termine preferito da alcuni, di Area Vasta che comprende sia la Pediatra di Ascoli Piceno che quella di San Benedetto del Tronto.
La
mia prima iniziativa è stata quella di adeguare numericamente
l’organico medico del reparto, cosa non facile vista la notoria
carenza cronica di Pediatri sia a livello regionale che nazionale.
Nonostante ciò, e grazie alla piena disponibilità di tutta la
Direzione, in particolare il Dott. Milani, in questi anni il
personale medico è stato progressivamente incrementato fino ad
arrivare agli attuali nove medici, anche se al momento una collega è
in maternità.
La
seconda iniziativa è stata quella di organizzare la gestione dei
neonati patologici anche alla luce della natalità locale. Fino al
mio arrivo all’Ospedale di San Benedetto del Tronto non esisteva
strutturalmente una Patologia Neonatale e i neonati che avevano
bisogno di assistenza erano appoggiati nel reparto di Pediatria.
Grazie all’intervento dell’allora Direttore Generale, Dott.ssa
Capocasa, e condiviso pienamente dal sottoscritto, nel 2018 è stato
istituito un reparto di Patologia Neonatale minima con due posti
letto che, con l’assunzione di sei infermiere, si è dotato di
autonomia rispetto alla Pediatria.
Sia l’adeguamento del personale medico che l’apertura della Patologia Neonatale hanno permesso da una parte di aumentare l’attrattività del reparto, anche grazie alla possibilità di apertura di nuovi ambulatori specialistici, dall’altra di aumentare le performance ospedaliere. Il miglioramento delle performance osservato in questi anni, e di cui sono orgoglioso, è desunto dall’aumento progressivo del valore medio di DRG e del Case mix e dalla riduzione dell’indice Comparativo di Performance che, in parole povere, significa maggiore complessità dei casi trattati ed efficienza del reparto.
In
conclusione i dati sopra riportati dimostrano che la Pediatria di San
Benedetto del Tronto in questi anni è cresciuta in quantità e
qualità e che siamo sulla buona strada per migliorarci ancora negli
anni a venire.
Come
detto in precedenza questa mia riflessione voleva essere condivisa
con la società civile locale che è interessata alla salute di
propri figli ma vuole essere anche una risposta indiretta al Dottor
Nicola Baiocchi.
Il
Dottor Nicola Baiocchi in questi anni è intervenuto spesso sui media
per parlare della Pediatria ma mai, ripeto mai, mi ha contattato
personalmente per chiedere notizie, delucidazioni o eventuali
problematiche riguardo il reparto da me diretto.
Tutto questo mi fa
sospettare che il Dottor Nicola Baiocchi non agisca nell’ottica di
salvaguardare la salute dei bambini di San Benedetto del Tronto ma
sia solo un portavoce.