Fano - “Oggi abbiamo perfezionato l’acquisto delle Terme di Carignano, un patrimonio straordinario di bellezza e un luogo di benessere. Il nostro obiettivo è dimostrare che Fano con le sue terme possono costituire il cuore pulsante di un modello di sviluppo sostenibile legato al turismo e al wellness, motore di una ritrovata crescita economica e occupazionale per tutto il territorio regionale.
Con il nostro progetto le terme saranno la locomotiva di tutto il tessuto produttivo locale: dal commercio all’accoglienza, dall’artigianato ai servizi. Le Terme di Carignano dovranno essere un luogo conosciuto e apprezzato in Italia e all’estero.”
Con queste parole l’avvocato Maurizio Natali ha commentato l’acquisto delle Terme di Carignano, a nome della nuova proprietà che ha rilevato, dalla procedura fallimentare, il complesso termale.
Si tratta della Gestioni Spedalità Private Srl, società di riferimento del gruppo numero uno delle Marche nel settore dell’ospedalità privata.
Le Terme sono chiuse ormai dal 2014 e l’intera area, a valle del borgo di Carignano, è abbandonata e in condizioni di forte degrado, nonostante le diverse sorgenti siano attive e dalle immutate qualità. Si tratta di acque dalle straordinarie proprietà come la “Beatrice” ritenuta fra le più efficaci contro le patologie delle vie respiratorie, o la “Bevana”, ricca di iodio, per la cura delle affezioni cutanee; e poi ancora la “Angiolella”, indicata per le malattie intestinali e la “Orianna” ad azione diuretica, apprezzata anche come acqua da tavola.
Un’area dalle grandi potenzialità turistiche e di grande interesse anche dal punto di vista ambientale, collocata all’interno di un parco di grande pregio, con alberi secolari ad alto fusto, costeggiata dal torrente Bevano che contribuisce alla bellezza e alla magia del luogo.
“L’idea è far nascere una ‘cittadella del benessere’ – afferma l’avvocato Natali - e le Terme saranno il volano di un modello di sviluppo economico e sociale che recupera il patrimonio del territorio di Fano e lo porta nel futuro. E’ nostra intenzione, infatti, riattivare le terme, recuperare la villa e il parco; ma accanto al recupero scrupoloso e attento del passato, occorrono investimenti in infrastrutture, in tecnologia e una rete di servizi di qualità: questo significa salvaguardare il nostro patrimonio e connetterlo con il mondo globale. I primi beneficiari saranno proprio i cittadini che vivono in questo territorio e in quelli limitrofi.”
Si tratta, quindi, di un progetto di ampio respiro che potrà riverberare i suoi effetti positivi in tutta la regione, partendo da Fano e dal Borgo di Carignano.
“Proprio per questo – conclude Natali – a giugno presenteremo il progetto alle istituzioni, alle parti sociali e ai cittadini. Crediamo nella responsabilità sociale d’impresa e non a caso, il tradizionale business plan, che valuta l’equilibrio economico finanziario dell’investimento, sarà accompagnato da un “bilancio sociale” per misurare i benefici per i cittadini e il territorio.”