Nessun profitto sulla pandemia: La salute non è una merce. Mobilitiamoci!

Nessun profitto sulla pandemia: La salute non è una merce. Mobilitiamoci!

Il vaccino deve essere quindi considerato un bene vitale, pubblico, prodotto non a scopo di profitto, ma per garantire la salute dei cittadini.

Fermo - “La Casa del Popolo di Fermo” invita tutte le forze politiche, sindacali ed associative e chiunque sia sensibile a questa tematica a partecipare ad un confronto pubblico su piattaforma online il giorno domenica 21/03/2021 alle ore 17.00 per costruire insieme una mobilitazione a sostegno della liberalizzazione dei brevetti, per una campagna vaccinale chiara ed efficace ed in difesa della sanità pubblica.


La difficile situazione economica e sanitaria che ci troviamo a vivere da più di un anno impone un’ urgente riflessione sul paradigma sociale-liberista che, in Italia e nei Paesi dell’Unione Europea, ha governato e governa facendo danni irreparabili.


I 100.526 morti in più del 2020 nel nostro Paese (dati ISTAT) rispetto alla media dei cinque anni precedenti e gli attuali 102.499 morti per #Covid (dati Min. della Salute aggiornati ad oggi 16/03/21) certificano non solo la pericolosità del virus ma le numerose difficoltà di un Sistema sanitario colpito da spaventosi tagli di risorse e personale, tagli effettuati in nome del liberismo e dell’austerità.


Un po' di numeri e di dati forse ci chiariscono le idee: a rivelarlo è uno studio della Fondazione Gimbe che ha calcolato in 37 miliardi di euro i tagli effettuati dal governo Monti in poi, anche se apparentemente sembrerebbe il contrario. La situazione peggiora nel 2015 quando il governo di Matteo Renzi ha imposto alle Regioni 4 miliardi di contributi per le casse dello Stato. Soldi che arrivarono con la rinuncia dei due miliardi promessi per la sanità che, dopo la riforma del Titolo V della Costituzione, è di competenza delle Regioni.


Inoltre la “spending review sanitaria” e la mala gestione della sanità pubblica da parte delle Regioni hanno acuito la grave carenza di personale, rischiando di compromettere l'erogazione dei livelli essenziali di assistenza.


Dall’annuario statistico del ministero della Salute del 2017 risulta che il Servizio Sanitario Nazionale ha a disposizione 191 mila posti letto, mentre dal rapporto della Fondazione Gimbe si scopre che nel corso di un decennio, sono spariti 70mila posti letto.


L’Oms inoltre ha calcolato che dal 1997 al 2015 è stato effettuato un taglio del 51% dei posti letto per casi gravi e per la terapia intensiva che, quindi, sono passati da 575 ogni 100 mila abitanti ai 275 attuali. (dati: Il sole 24 ore, marzo 2020).


A questo punto entra in gioco la delicata “questione vaccini”; risorse pubbliche, cioè soldi di noi lavoratori e cittadini che sono stati elargiti alle multinazionali del farmaco per la ricerca sul vaccino anti-Covid.


Case farmaceutiche come Pfizer e Astrazeneca hanno firmato contratti con l’Unione Europea che poi non hanno rispettato, riducendo la fornitura delle dosi. La Commissione Europea e i vari governi dei Paesi membri, così fermi nell’imporre ai cittadini misure drastiche, di contenimento e di sicurezza sociale, non osano o non vogliono far rispettare ai potentati economici gli impegni presi.

Il vaccino deve essere quindi considerato un bene vitale, pubblico, prodotto non a scopo di profitto, ma per garantire la salute dei cittadini. Soprattutto bisogna che la ricerca, la produzione e la distribuzione dei vaccini anti-Covid, così come di tutti i farmaci più importanti, non siano sottoposte ai brevetti, non siano cioè proprietà privata ma siano rese pubbliche, trasparenti, liberamente accessibili a tutti gli Stati del mondo in un’ottica di vera cooperazione.

Solo così potremo affrontare e vincere un virus che rischia seriamente di diventare endemico e che produrrà ancora più divisioni e povertà.


Per informazioni, adesioni e per ricevere il link di accesso alla piattaforma online, contattateci tramite la pagina fb Casa del Popolo Fermo con messaggio privato oppure al nostro indirizzo e-mail: casadelpopolofermo@gmail.com

Argomenti