Ascoli - La
gestione dei vaccini over 80 nelle Marche è allarmante ed è necessario
che la nostra regione si adegui subito al piano vaccini del Governo.
Dopo
il caos dei numeri delle forniture, ad oggi, non sono più garantite le
prime dosi di Pfizer e Moderna ma solo il richiamo per quest'ultime: ciò
ha comportato il fatto di poter inoculare solo l’AstraZeneca anche per
gli over 80. Molti anziani che presentano patologie non compatibili per
questo vaccino, hanno preferito tornare a casa e altri non si sono
presentati né si recheranno al punto vaccinale.
Oltre il danno
la beffa perché la cosa più grave è che nessuno degli anziani o dei loro
familiari sia stato avvisato del disguido della mancanza del vaccino ma
ne sia stato messo a conoscenza solo una volta arrivati al punto
vaccinale: una grave problema per chi ha difficoltà di deambulazione o
altre patologie e ha fatto uno sforzo incredibile per arrivare in uno
dei due soli punti vaccinali che la regione ha predisposto nel Piceno.
Dopo
diverse segnalazioni, mi sono recato al punto vaccinale e ho visto la
difficoltà che vivono i cittadini e gli operatori presenti sul posto:
non ci sono indicazioni, lunghe file all'esterno e nessuna
organizzazione che viene dalla Regione Marche.
Ma da Ancona
pensano davvero che a persone di 90 anni si possa dire della mancanza
del vaccino solo una volta arrivati al punto di vaccinazione? Davvero
quelli che dovevano far diventare grande il Piceno pensano di
dimenticare così i cittadini più deboli? Non ci sono notizie sulle
vaccinazioni di gran parte dei pazienti fragili, disabili e over 80 non
deambulanti.
Purtroppo siamo una regione in crisi dal punto di
vista della direzione politica sanitaria e lo dimostrano anche le voci
riportate dal Sole24Ore di un possibile aiuto diretto del Governo per la
gestione di tracciamento e vaccini.
A un anno dall'inizio della
pandemia, era evidente come fosse necessario agire in anticipo per
salvare vite umane e non appesantire troppo il sistema sanitario. Si è
invece fatta una scelta politica diversa che ha portato file di
ambulanze anche fuori dal Mazzoni.
D'altronde, mentre nell'Anconetano veniva individuato il primo caso di variante inglese e scoppiavano i primi focolai, la priorità di Acquaroli e della sua giunta era quella di chiedere riaperture che sapevamo non sarebbero potute arrivare. Una presa in giro, per chi invece necessita di sostegni economici diretti anche da parte della Regione.