Un’ operazione straordinaria svolta nel migliore dei modi, che consente al dr. Marco Grassi di entrare a pieno titolo nella rara casistica italiana, nella quale si registrano solo altri quattro casi analoghi.
"Venerdì ero di turno in reparto – racconta Grassi – quando alle 18 è arrivata la chiamata da un Centro (di accoglienza per donne ndr) di Spinetoli con la quale mi veniva riferito che una donna all’ottavo mese e mezzo di gravidanza aveva le contrazioni e doveva effettuare il settimo parto cesareo.
Inizialmente ho stentato a credere che avesse già fatto altri sei cesarei, ma tramite il 118 l’abbiamo trasportata in ospedale intorno alle 19.
Vedendo che contraeva, eseguite tutte le valutazione di caso e accertatomi da lei stessa che davvero aveva già eseguito sei tagli cesarei e che al quinto aveva subito anche una rottura dell’utero, non ho perso tempo ed ho dichiarato l’emergenza. L’abbiamo portata in sala operatoria e alle 20.18 è nato un maschietto che pesa poco più di 2,7 chili. L’intervento – continua il dottor Grassi, pugliese e da 12 anni in servizio nel reparto di ginecologia e ostetricia dell’ospedale di Ascoli – è stato più semplice di quello che pensassi, nonostante i rischi di trovare di nuovo la rottura dell’utero e anche delle aderenze erano alti. La donna e il suo bimbo stanno bene, e sono ancora ricoverati. E’ un caso rarissimo, il quinto in Italia, oltreché un intervento ad elevato rischio perché dopo il terzo cesareo aumenta la probabilità di rottura, appunto, dell’utero".