Assicurare l’assistenza a casa, è una strategia per combattere e vincere il virus con azione preventiva e dissuasiva dal recarsi nelle strutture ospedaliere con il rischio di infettarle. Tutto questo però, va fatto in sicurezza. La CISL FP Marche allora ha voluto approfondire se nel territorio del Fermano quindi in Area Vasta 4, ci sia stata attenzione particolare a questo settore della sanità e sia stato effettivamente potenziato.
Va detto in premessa, che in Area Vasta 4, il lavoro delle USCA è stato essenziale per fronteggiare le tantissime richieste d’intervento dei cittadini soprattutto nei mesi critici di marzo, aprile e maggio durante il lockdown. L’ADI però, garantisce un servizio diverso dalle USCA. Rappresenta la tipologia di sanità di prossimità, che deve garantire sempre - non solo in tempi di coronavirus - l'assistenza a domicilio. Con quali mezzi opera? Con quali supporti logistici e di sicurezza, gli infermieri si spostano per recarsi in casa dei malati ? In che condizioni sono le automobili che utilizzano?
La CISL FP Marche non può che denunciare una sorta di triste realtà: le chiacchiere sono chiacchiere ma i fatti sono altri purtroppo.
Quali sono i fatti? All’atavica carenza di personale infermieristico di cui soffre la sanità fermana - sempre smentita negli anni passati dalla Direzione di Area Vasta 4 e da certa politica che vive di propaganda, fuorché poi, con l’avvento del Covid, dovere ammettere numeri di carenze soprattutto di infermieri ed OSS da far tremare i polsi - non ha risparmiato nemmeno l’ADI. Nel caso specifico, però, si aggiunge alla mancanza di infermieri anche la problematica che riguarda la sicurezza sul lavoro.