La Fondazione sin dall’inizio del diffondersi della pandemia ha avuto un confronto costante con la sanità locale, così come con le Istituzioni ed il Terzo settore, per trovare, in tempi stretti, le soluzioni più efficaci nel contrastare il virus Covid – 19.
Ascoli – È in funzione presso l’Ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno la nuova e modernissima macchina per la Tomografia Assiale Computerizzata presso il Pronto Soccorso, elemento fondamentale per la costituzione di un polo di diagnostica di primo livello nel presidio ospedaliero del capoluogo di provincia.
Al Madonna del Soccorso di San Benedetto del Tronto i pazienti in grave difficoltà respiratoria e/o cardiaca possono invece contare sull’ECMO, grazie alla nuova tecnologia salvavita – collaudata nei giorni scorsi - per l’ossigenazione extracorporea. Il personale medico, inoltre, è già stato opportunamente formato per il corretto utilizzo della tecnica di circolazione extracorporea, utilizzata in ambito di rianimazione.
In entrambi i casi è stata la Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno a donare all’Asur le strumentazioni. Si tratta dei primi, importanti e tangibili risultati ai quali si è giunti, in tempi brevi, grazie all’intenso percorso di condivisone e di collaborazione tra la Fondazione e la Sanità locale.
E se, dal punto di vista economico, l’impegno economico messo in campo sino da ora dalla Fondazione è di 600.000 Euro, sul piano operativo prosegue il lavoro incessante dei vertici della Fondazione e dell’Asur Marche Area Vasta 5 volto a consentire l'acquisto di materiali e di attrezzature, favorendo l’arrivo sul territorio dei dispositivi medici necessari per la sicurezza del personale sanitario (30.000 mascherine chirurgiche, 50.000 ffp2, 3.500 mascherine dispositivi medici). Operazione, questa, alquanto complessa per il difficile contesto internazionale nel quale ci si trova ad operare.
“Era necessario – ha dichiarato il presidente Angelo Davide Galeati - rispondere in tempi brevi, garantendo il massimo supporto, efficienza e trasparenza. Abbiamo dato una risposta che, come ogni altra iniziativa della Fondazione, valuteremo, ma che di certo è stata resa possibile grazie al radicamento dell’ente nel territorio e alle competenze necessarie per agire in condizioni difficili e dovendo rispondere in tempi strettissimi. Questa esperienza ci conferma sulla scelta compiuta dall’Organo di indirizzo della Fondazione, che nel redigere, lo scorso ottobre, la strategia di intervento triennale della Fondazione, ha dedicato particolare attenzione al tema della salute pubblica, capitolo per il quale sono stati stanziati 900.000 euro. Al contempo non abbiamo trascurato la ripartenza, continuando a lavorare con Istituzioni e Terzo settore per il contrasto alla povertà, per favorire l’inserimento lavorativo dei diversamente abili e per potenziare l’assistenza domiciliare ai malati terminali nel territorio di riferimento”.
La collaborazione tra le Fondazioni di origine bancaria, la Sanità ed il Terzo settore, sul territorio nazionale, ha reso disponibili 80 milioni di Euro e innescato raccolte fondi per ulteriori 50 milioni di Euro sia per il contrasto all’emergenza sanitaria, sia per porre le basi della necessaria ripartenza.
La Direzione dell’Area Vasta 5, nella persona del dott. Cesare Milani, non può far altro che apprezzare e ringraziare per l’attenzione e la collaborazione dimostrata dalla Fondazione Carisap, in questo momento di difficoltà del mondo sanitario per l’emergenza SARS-COV-2, collaborazione già dimostrata anche in passato che conferma, come dichiarato dal Presidente, dott. Angelo Galeati, la scelta della Fondazione di dedicare particolare attenzione al tema della salute pubblica.
Inoltre il dott. Cesare Milani dichiara che: “La nuova apparecchiatura permetterà di affrontare con rapidità tutte le urgenze che si presenteranno al Pronto Soccorso, inoltre sarà possibile eseguire indagini TAC polmonari per pazienti sospetti Covid evitando di contagiare il percorso all’interno dell’Ospedale e della Radiologia Centrale e ringrazio oltre la Fondazione Carisap, tutti coloro che in tempi brevissimi hanno reso possibile l’adeguamento dei locali e l’installazione dello strumento, principalmente il dott. Carlo Marinucci, Direttore della Radiologia in AV che in prima persona si è impegnato nel raggiungimento di questo importante traguardo”.