Ancona - Rifondazione Comunista delle Marche interviene sull'ospedale di terapia intensiva in costruzione a Civitanova Marche.
"Il 7 aprile l’ANSA riportava
l’affermazione del Presidente della Regione Marche che l’Ente,
insieme all’ASUR e alle aziende ospedaliere, stava lavorando per
ridurre il numero di ospedali dedicati ai pazienti covid-19,
riducendo i presidi per ospitare i pazienti nella nuova struttura di
Civitanova Marche.
“La struttura che realizzeremo sarà una
‘astronave’ sul modello Milano, un punto di riferimento per la
gestione dell’emergenza Covid e farà scuola nel mondo”, citando
Bertolaso da Il Resto del Carlino. Che ha ribadito come sia frutto
di donazioni private “quindi i cittadini non hanno cacciato un
singolo euro”. Davvero? Chi lavorerà nell’astrospedale? La
fantascientifica struttura, che se seguirà davvero il modello Milano
difficilmente si alzerà dalla rampa di Cape Civitanova, sarà
gestita dai Cavalieri di Malta, benemerita associazione risalente al
secolo XI, periodo durante il quale fondò un ospedale a Gerusalemme,
a seguito delle crociate, che oggi conta circa 12.000 volontari
sanitari nel mondo, varie cliniche e l’ospedale San Giovanni
Battista a Roma, integrato con il servizio pubblico. Ovvero sono in
convenzione, che si paga, ed è la regione a farlo. Una tale pioggia
di milioni però, poteva rendere operativa molto prima una struttura
tra quelle già esistenti, a scelta tra le chiuse e quelle in
dismissione; l’affermazione del consigliere regionale del PD
Francesco Micucci che approva la scelta in quanto la nuova struttura
di Civitanova sarebbe baricentrica a livello regionale, vicino alle
grandi vie di comunicazione, a ridosso di un ospedale, sviluppato su
un unico piano e “con altre strutture tecniche che i vecchi
ospedali chiusi e riconvertiti non hanno” lascia perplessi, alla
luce che il Millenium Falcon della sanità marchigiana è una
struttura fieristica da riconvertire.
Riconversione per riconversione, un ospedale già esistente dovrebbe garantire una serie di servizi già esistenti e maggior velocità di riprogettazione. Magari minori costi, da investire in personale assunto dall’Ente pubblico per garantire un futuro pronto ad altre emergenze e sicuramente un miglioramento della qualità del servizio pubblico.
E’ stata definita un’operazione politica più che sanitaria. Molto critici sono, tra gli altri, Vito D’Ambrosio, già Presidente della Regione, Claudio Maria Maffei ex direttore dell’INRCA di Ancona, la CGIL nella persona della segretaria regionale Barbaresi, il professore Roberto Mancini dell’Università di Macerata. Le parti sociali che si sono schierate criticamente contro il progetto però, dovrebbero essere magari più energici, essendosi già dichiarati contrari al Piano Regionale Sanitario.
Meraviglia in senso negativo la totale assenza dell'ANCI e dei molti sindaci che immemori della legislazione vigente (testo unico l. 81 ) sono i responsabili della salute dei cittadini sul territorio. Anzi abbiamo letto frasi di circostanza da parte del presidente Mangialardi che sembravano più rivolte all'interno del suo partito che ad affrontare i problemi del momento.
L’ospedale di Civitanova si muove sulla linea dello smantellamento del sistema sanitario nazionale, conquista dell’Italia repubblicana e dei principi della sua Costituzione".