La capogruppo di Fratelli d'Italia: 'Evidente fenomeno in crescita – approvato un pacchetto di misure e la revisione di dotazioni strutturali e tecnologiche'.
Ancona - Garantire la sicurezza di chi opera nella sanità prendendosi cura dei malati e salvando delle vite deve essere una priorità – dichiara la capogruppo di Fratelli d’Italia Elena Leonardi.
E’ ormai un fatto che succede quasi quotidianamente, quello delle aggressioni ad infermieri, medici e operatori sanitari vari soprattutto nei pronto soccorso o nei presidi di guardia medica.
Le misure sinora adottate, anche nella nostra Regione, non erano sufficienti, prosegue l’esponente di Fratelli d’Italia - per questo l’atto approvato oggi in Consiglio Regionale intende segnare con forza un cambio di rotta con la reale piena applicazione dei protocolli già stipulati in tema di sicurezza e con la previsione di ulteriori misure a tutela degli operatori della sanità marchigiana.
Leonardi ricorda che i lavoratori del settore sono spesso nel mirino di facinorosi o soggetti instabili causa uso di alcol o droghe, soprattutto di notte o quando gli operatori delle ambulanze si recano sul luogo di chiamata.
Leonardi aveva fatto proprie le parole del segretario generale della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale, il quale aveva dichiarato che le "misure di prevenzione e tutela sono ormai un “imperativo anche morale nei confronti delle tantissime donne medico che con l’andar del tempo e la veloce femminilizzazione della professione sono sempre di più in prima fila in tutti gli ambiti clinico assistenziali del Servizio Sanitario anche regionale. Avere leggi chiare e stringenti è il solo modo che abbiamo per arginare un fenomeno oggi preoccupante, ma che promette di sfociare presto in un vero e proprio allarme sociale”.
Dal punto di vista delle competenze regionali la rappresentante del partito di Giorgia Meloni con questa mozione chiedeva misure stringenti di tutela degli operatori sanitari che devono essere fornite tramite non solo la geolocalizzazione e la richiesta di intervento, ma anche con la messa in sicurezza delle loro postazioni ed un adeguata vigilanza del presidio di continuità assistenziale. Leonardi afferma che misure deterrenti a situazioni di aggressioni devono essere studiate rapidamente e altrettanto velocemente essere messe in pratica, ad esempio tramite efficace videosorveglianza e adeguata “pubblicizzazione” della stessa nei medesimi luoghi. Va sostenuta la possibilità che le stesse automediche o ambulanze infermieristiche – continua Leonardi – possano dotarsi di telecamere al fine della tracciabilità di possibili eventi negativi per chi si presta nel soccorso, tema questo attualmente in discussione a livello nazionale.
Votato anche l’impegno del dover organizzare in maniera più sicura il lavoro degli operatori con affiancamento di personale, ove possibile e considerato opportuno, di due figure professionali all’atto dell’erogazione di una prestazione sanitaria. Altra richiesta della Leonardi approvata dall’Assemblea Legislativa è quella del far attivare il Governo al fine di una rapida formulazione ed applicazione delle norme previste per i Pubblici Ufficiali in caso di aggressioni e minacce ad operatori medici di continuità assistenziale e 118.
I primi interventi – auspica e conclude Leonardi – dovrebbero essere quelli del rivedere le dotazioni strutturali e tecnologiche attuali al fine della riduzione dei fattori di rischio connessi ad atti e comportamenti violenti, anche con presenza di arredi idonei a ridurre gli elementi potenzialmente pericolosi nelle aree a maggior rischio. Un ulteriore richiesta che la capogruppo di Fratelli d'Italia ha formulato all'Aula regionale, e che è stata anch’essa approvata, è quella di chiedere al Governo una rapida formulazione ed applicazione delle norme previste per i Pubblici Ufficiali in in caso di aggressioni e minacce ad operatori medici di continuità assistenziale e 118.