Fioravanti:'Ospedale unico del Piceno, gli ultimi rantoli del governo Ceriscioli. Convochiamo a gennaio gli Stati generali dell'emergenza sanitaria del Piceno'

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Fioravanti:'Ospedale unico del Piceno, gli ultimi rantoli del governo Ceriscioli. Convochiamo a gennaio gli Stati generali dell'emergenza sanitaria del Piceno'

Fioravanti:'L’iniziativa last minute sull’ospedale unico di vallata della giunta Ceriscioli puzza di bruciato. Siamo alle solite, un’operazione in odore di 'speculazione edilizia' a cura di una classe dirigente regionale fallimentare che cerca, frettolosamente, di portare a casa una compravendita nella vallata del Tronto a discapito della salute dei cittadini della provincia di Ascoli Piceno'.

Ascoli - I botti di fine d'anno vengono anticipati dalla politica. Il sindaco di Ascoli Piceno Marco Fioravanti risponde così alla nota inviata dal presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli sull'avvio della realizzazione dell'ospedale unico del Piceno.
"L’iniziativa last minute sull’ospedale unico di vallata della giunta Ceriscioli puzza di bruciato. Siamo alle solite, un’operazione in odore di “speculazione edilizia” a cura di una classe dirigente regionale fallimentare che cerca, frettolosamente, di portare a casa una compravendita “sospetta” nella vallata del Tronto a discapito della salute dei cittadini della provincia di Ascoli Piceno. Ormai il governo regionale ha perso il controllo del timone e non ha più una rotta da indicare ai propri cittadini: è completamente alla deriva. Noi abbiamo l’obbligo di rappresentare le istanze di una popolazione che si vede scippare ben due nosocomi. Davvero una scorrettezza nei confronti del Sud delle Marche, già emarginato da questa classe dirigente incompetente e priva di una visione coerente e virtuosa per la nostra bellissima regione. Noi non ci fermeremo e ci opporremo con forza e determinazione a qualunque decisione che non preveda il rafforzamento del Mazzoni e la costruzione di un nuovo ospedale a San Benedetto, oppure di un sostanzioso investimento volto all’ottimizzazione della rete stradale al fine di consentire una maggiore fruibilità di accesso verso l’ospedale Madonna del Soccorso. Le famiglie sono stanche di non vedere soddisfatto il loro bisogno e diritto di salute. Le liste d’attesa si allungano sempre di più e poter fare una buona prevenzione è diventato sempre più difficile e costoso: un lusso per chi può permettersi di pagare la sanità privata. Se l’assessore alla sanità Ceriscioli ha milioni di euro da investire li usi per rafforzare la capacità di risposta sanitaria degli ospedali esistenti e non li sprechi per costruire cattedrali nel deserto.

Non abbiamo bisogno di un nuovo contenitore per far “guadagnare” gli amici degli amici, ma di un presidente della Regione che sia un buon padre di famiglia per i marchigiani. Un padre di famiglia che non faccia figli e figliastri, ma che tratti tutti i marchigiani senza disparità. Necessitiamo di una guida politica regionale capace, in grado di ottimizzare non solo le peculiarità professionali del nostro territorio ma anche la spesa, attraverso l’acquisto di attrezzature di ultima generazione che possano rendere il Sud delle Marche un polo ospedaliero accogliente e attrattivo anche per i cittadini del Sud Italia. Questo sarebbe utile anche come spinta economica, incentivando la ripartenza di una provincia fortemente colpita dal disastro del terremoto. Questa giunta regionale invece, per far riportare i conti di una gestione poco oculata e di un bilancio sulla sanità “squilibrato”, penalizza il Piceno con il blocco della mobilità attiva, mortificando la capacità attrattiva dei due ospedali e delle cliniche private convenzionate. Il tutto a discapito di maggiori entrate per i nostri ospedali, che potrebbero al contrario essere utili per reinvestire, proprio qui nel Sud della regione, quello che i nostri nosocomi guadagnerebbero con una mobilità attiva libera dal blocco imposto dalla sanità regionale.

Vista la scelleratezza di tali comportamenti amministrativi e il tentativo di scelte penalizzanti per il nostro comprensorio, convochiamo entro gennaio ad Ascoli Piceno GLI STATI GENERALI DELL’EMERGENZA SANITARIA DEL PICENO. Ormai non ci fidiamo più, vogliamo scalzare questa classe dirigente dalla cabina di comando della sanità della regione Marche. Inviteremo a partecipare a questa importante iniziativa i cittadini, le associazioni, i sindacati, i professionisti della sanità, i lavoratori delle professioni sanitarie, le cooperative e le società di servizi sanitari e tutti coloro che hanno a cuore il destino della domanda di salute del nostro popolo. Sarà un appuntamento molto importante: un confronto ricco di idee virtuose per la sanità del Piceno che da troppo tempo soffre l’incapacità del governo del Partito Democratico".