Ascoli - Nel Consiglio comunale di oggi è stato
approvato il rendiconto della gestione 2018 con un avanzo di bilancio
di oltre 800 mila euro.
Ma il punto centrale, a nostro avviso, arriva
nella fase delle comunicazioni del sindaco Marco Fioravanti: “Abbiamo
avuto un mandato popolare – dice il Sindaco – e se qualcuno pensa
che le nostre posizioni siano cambiate sbaglia. Il Mazzoni è
baricentrico rispetto ai territori colpiti dal terremoto, dista
esattamente 31 chilometri da Comunanza. Dunque la posizione del
Comune di Ascoli Piceno non può che essere quella del potenziamento
dell'ospedale Mazzoni e della realizzazione di un'azienda ospedaliera
su due plessi realizzando un'altra struttura per San Benedetto in una
zona più facilmente raggiungibile dell'attuale Madonna del Soccorso.
Con l'Azienda ospedaliera potremo finalmente gestire nel Piceno le
risorse che arrivano dalla mobilità attiva dal vicino Abruzzo. E
quando si dice che c'è una fuga dei primari dagli ospedali delle
Marche – sottolinea Fioravanti – si dice una cosa inesatta, c'è
una fuga dal Piceno, come nel caso del dottor Siquini che è andato a
Macerata, un territorio da sempre penalizzato dalla giunta regionale
che dal 2014 non è riuscita a varare un nuovo piano sanitario. Con
un presidente, Ceriscioli, mai venuto in Consiglio comunale per ben
tre volte, sebbene invitato, a spiegare la sua strategia per le
Marche del sud con l'ospedale unico e sentire le nostre idee. Bene,
lo invitiamo ancora una volta nel prossimo Consiglio comunale aperto
sulla sanità. Ma noi non arretriamo, se occorre torneremo davanti al
Mazzoni a raccogliere le firme”. Pietro Frenquellucci Pd) ha
sottolineato come l'intervento del sindaco Fioravanti sia ancora da
campagna elettorale".
Ora vi diciamo la nostra. E lo possiamo fare visto che la campagna elettorale è finita. Quella dell'ospedale unico di vallata è un insulto all'intelligenza media e al percorso che sta facendo la medicina negli ultimi 10 anni. C'è ancora chi parla di mura mentre certa politica perde di vista il nodo cruciale della sanità: le competenze di medici e infermieri e la tecnologia a loro supporto.
Ci tocca far pubblicità a Tim nostro
malgrado perché guardando il suo ultimo spot sul 5G fa vedere come
si possa operare a distanza da parte di un cardiochirurgo, mentre è
addirittura al matrimonio di sua figlia, con la realtà virtuale
attraverso un robot.
Bene quella sala operatoria potrebbe
essere tranquillamente all'interno dell'ospedale Mazzoni o del
Madonna del Soccorso. Non occorre spendere 500 milioni di euro
occorre dotarsi di tecnologia che per il colmo potrebbe trovare posto
all'interno di Palazzo dei Capitani se solo lo si volesse. E' chiaro
che stiamo navigando nel mare del paradosso. Ma è ora di dire basta
ai ciarlatani che vogliono togliere dalle tasche dei cittadini
risorse che dovrebbero servire ad una bella campagna acquisti di
professionisti, ad aumentare gli stipendi del medici e di infermieri,
ad ampliare le sale dei Pronto soccorso, ad aprire il numero delle
scuole di specializzazione a togliere il numero chiuso a Medicina. Fra breve l'Unione Europea potrebbe aprire l'ennesima infrazione contro l'Italia che aveva l'obbligo di assumere 20 mila medici da alcuni anni. Che certa politica finisca di raccontare balle ai cittadini. E' la negazione del metodo scientifico.