Ascoli - Picchia duro sulla sanità regionale il M5S con il candidato sindaco Massimo Tamburri, il consigliere regionale Peppe Giorgini e il presidente della consulta comunale sulla salute Giacomo Manni.
"Non ci interessa che sia di primo livello o di base l'ospedale di San Benedetto o quello di Ascoli, ci interessa che siano adeguati i servizi sanitari per i cittadini e non un piano sanitario regionale che Ceriscioli propone senza contenuti. L'ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno non si deve toccare e con i 50 milioni arrivati per il terremoto può essere ammodernato e diventare un fiore all'occhiello, mentre abbiamo individuato una zona per realizzare un ospedale nuovo a San Benedetto da 250 posti non situato nel traffico urbano, ma in una zona verde a pochi passi dal raccordo autostradale nella zona di Centobuchi. E queste cose che diciamo ai cittadini si pasano su studi su tempi di percorrenza, sui servizi che dovrano essere pronti a sostenere la ricostruzione post sisma con molti cantieri che saranno aperti con tutte le problematiche di sicurezza che potranno esserci. Poi Giorgini ha scritto al ministro Grillo perché invii un ispezione per "la verifica nella Regione Marche della correttezza delle attività sanitarie e socio sanitarie delle tre aree assistenziali previste dai LEA di cui al DPCM 12 gennaio 2017 e ss.mm.ii. ed in particolare dell’attività di emergenza sanitaria territoriale e di assistenza ospedaliera ( pronto soccorso, degenza ordinaria, day hospital, day surgery, ecc.) ".
Inoltre dal M5S arriva a margine della conferenza la notizia che il ministro della salute Giulia Grillo verrà ad Ascoli per verificare la situazione dell'ospedale unico.
In una nota il M5S dice:"Quindi il pensiero, la visione, sull’ospedale unico da parte del M5Stelle di AP e SBT è nettamente contraria (Favorevole a POTENZIARE L’ ospedale di AP e farne uno nuovo in località Monteprandone di circa 250 posti) per i motivi che elencherò:
Il Mazzoni è un ospedale in ottime condizioni come strutture portanti, ha bisogno di adeguamenti sugli infissi e sulla efficienza energetica oltre all’adeguamento sismico che potranno essere fatti con i soldi che arriveranno dai fondi sisma.
Impossibile chiudere o solo depauperare il Mazzoni perché deve servire circa 1000 kmq di territorio completamente colpito dal sisma (zone grigie), con migliaia di cantieri e con i tempi di percorrenza per raggiungerlo già complicati per molti comuni.
TEMPI DI PERCORRENZA (DATI MICHELIN )CALCOLATI SU STRADE SGOMBRE.
No si può fare a meno di
un ospedale a SBT perché la maggioranza della popolazione del Piceno
e praticamente concentrata su tutta la costa con una densità
abitativa che tocca i 1.800 abitanti per kmq.
Paradossalmente l’ospedale di Pagliare avvantaggerebbe più l’Abruzzo che le Marche! Chi vuole l’ospedale a Pagliare è solo il “Brand OFFIDA targato PD” è la risposta.
Il progetto sulla sanità
pubblica di Ceriscioli è completamente fallimentare infatti nel
contesto regionale si è assistito ad una irragionevole e insana
politica di chiudere 13 ospedali e accentrare gli accessi ai Pronto
Soccorso in poche strutture che ha aumentato le liste di attesa ai
Pronto Soccorso accrescendo il rischio dei pazienti ponendoli in
“potenziale pericolo di vita”. Tutto questo malsano
progetto era/è propedeutico ad dare molti vantaggi alle aziende
private poi convenzionate con i SSR e il Piceno è il territorio più
penalizzato.
Da questa cartina si può ben vedere come da Macerata in su gli ospedali sono presenti nei punti nevralgici e nei centri più importanti (Civitanova, Aspio, Ancona, Senigallia, Fano, Pesaro Urbino) mentre nella parte sud si pensa di tutelare la salute dei cittadini con un ospedale a Fermo ed uno a Pagliare. Difatti la cosa strana è che a Civitanova l’Ospedale rimane, ma a SBT NO! Poi c’è quello Pieve, Camerino e S. Severino anche se depotenziato.
Ceriscioli ha fallito su
tutta la linea! Sia dal lato politico ( e noi del 5 stelle
apprendiamo con piacere che sarà lui il candidato Governatore alle
prossime regionali del 2020) sia dal lato tecnico/ amministrativo,
sulla scelta delle location dove costruire i nuovi ospedali e sulla
progettazione e costruzione degli stessi. Denunce, esposti, ricorsi
al TAR, Consiglio di Stato sono all’ordine del giorno su quasi
tutti i presunti nuovi ritardi. Questo è un elenco di alcune
problematiche dei sei ospedali in progettazione o già con i cantieri
aperti.
2012 FOSSO SEJORE - 2016 MURAGLIA = DOVE LA PROVINCIA HA DATO PARERE NEGATIVO PERCHE L’OSPEDALE E IN ZONA ESONDAZIONE ED AD ALTO RISCHIO DI SISMICO PER L’ELEVATA RISPOSTA DEL FATTORE AMPLIFICAZIONE. C’E UN ESPOSTO ALLA PROCURA FATTO PROPRIO DALLA SINISTRA DI FANO.
INRCA DI ASPIO SIAMO ALLE COMICHE! UN CANTIERE NEL CAOS TOTALE.
ERRORI NELLE PARATIE CHE DEVONO DELIMITARE L’AREA.
VIZI NELLE TESTE DEI PALI ( SEMBRA CHE SIANO STATI FATTI CORTI) RIFATTI DA CAPO CON UN AGRAVIO DELLA SPESA DI 16.000 C.A. DAL 2012 SI SONO SUCCEDUTE BEN 4 DITTE. TAR- CONSIGLIO DI STATO – 10 ANNI DI RITARDO. RIPROGETTAZIONE SISMICA DIFFERENTE DAL PROGETTO ORIGINALE ESECUTIVO. QUANDO LA STAZIONE APPALTANTE AVEVA CHIARITO CHE ERANO VIETATE LE MODIFICHE DELLA RISPOSTA SISMICA ED EFFICIENZA ENERGETICA.
MACERATA II LIVELLO = L’AREA SCELTA A PIEVE DI PROPRIETA DEL COMUNE DI MC RISULTATA INQUINATA DA PIOMBO, SELENIO, IDROCARBURI PESANTI, DIOSSINE. ANCORA SI STA VALUTANDO IL DA FARSI.
FERMO = CAMPIGLIONE – SI E DOVUTA FARE LA BONIFICA BELLICA POI QUELLA ARCHEOLOGICA – ANCORA SIAMO AGLI INIZI.
AMANDOLA – SU QUESTO POSSO DIRE POCO PERCHE STO PRESENTANDO UN ESPOSTO, MOLTO DETTAGLIATO ALLE VARIE PROCURE, ALLA CORTE DEI CONTI E ALL’ANAC. MA VI ASSICURO CHE C’È UNA SAGA DI SITUAZIONI IMBARAZZANTI - COMPRESA LA SPONSORIZZAZIONE DEL PROGETTO ESECUTIVO ASSEGNATO ALLA KOS KARE SRL.
Il fallimento della politica sanitaria del PD marchigiano, targata Ceriscioli, nel Piceno è stata avallata e appoggiata da una parte del PD che fa capo al “Brand Offidano” che è quella che vuole togliere gli ospedali ad AP e SBT perché per una mente sana è difficile immaginare tre ospedali funzionanti nel Piceno.
Pian piano, in maniera subdola, senza adozione di alcun atto programmatorio da parte del Consiglio regionale (l’ultimo piano sanitario regionale è stato approvato nel 2011, a valere per il triennio 2012-2014), la Giunta regionale sostituendosi all’Assemblea legislativa, ha proceduto a smantellare il servizio sanitario pubblico che ben copriva in precedenza il territorio regionale, per accentrarlo in poche strutture, che già ora risultano più che ingolfate; è così venuto meno il filtro dei ricoveri che si attuava negli ospedali minori, ora in progressivo smantellamento, a tutto vantaggio delle strutture sanitarie private convenzionate che hanno avuto un boom di fatturato come ad esempio la KOS Kare S.r.l. che è uno dei più importanti operatori privati italiani nel settore socio-sanitario (controllata dalla CIR di De Benedetti) e che nelle Marche fa un fatturato doppio di quello dell’Emilia Romagna e sei volte quello del Veneto!
Per questi motivi - ma ce ne sarebbero altri 100 - chiederò al nostro ministro Grillo l’invio di un Ispettore Ministeriale per la verifica nella Regione Marche della correttezza delle attività sanitarie e socio sanitarie delle tre aree assistenziali previste dai LEA (di cui al DPCM 12 gennaio 2017 e ss.mm.ii.) ed in particolare dell’attività di emergenza sanitaria territoriale e di assistenza ospedaliera ( pronto soccorso, degenza ordinaria, day hospital, day surgery, ecc.).
Siamo stanchi di essere trattati come cittadini del sud delle Marche e ci auguriamo che il popolo del Piceno voglia azzerare (una volta per tutte) questi comitati d’affari".