San Benedetto - L’evento è organizzato dalla Unità Operativa Complessa di Neurologia dell’AV5 diretta dal Dott. Michele Ragno e coinvolge direttamente le tre discipline afferenti le Neuroscienze: Neurologia, Neuroradiologia e Neurochirurgia, chiamate ad approfondire e proporre nuovi approcci terapeutici alle patologie cerebrovascolari.
Il Convegno è patrocinato dalla SNO (Società italiana dei Neurologi, Neuroradiologi e Neurochirurghi ospedalieri) e vedrà il coinvolgimento di specialisti della Regione Marche e di esperti provenienti da diverse realtà nazionali (Ferrara, Firenze, Milano, Pescara, Roma, Siena, Teramo) tra cui il prof. Danilo Toni Presidente dell’ISO (Italian Stroke Organization) e referente nazionale per il trattamento di fase acuta dell’ictus ischemico. Un’importante novità è rappresentata dal coinvolgimento dei cardiologi in corso di dibattito, in virtù delle complesse connessioni cuore-cervello che sottendono le malattie cerebro - vascolari. Le relazioni saranno suddivise in 3 sessioni:
La prima tratterà gli aneurismi cerebrali, patologia non rara se si considera che l’incidenza è stimata tra lo 0,5 e il 9% della popolazione generale e la cui rilevanza risiede nel rischio di sanguinamento da rottura degli aneurismi con un’elevato rischio in termini di mortalità/disabilità.
La seconda è incentrata sull'ictus ischemico, patologia il cui trattamento di fase acuta è da anni al centro di un progetto nazionale e regionale volto a migliorare sia il percorso pre ed intra ospedaliero che il trattamento terapeutico per limitare i possibili esiti clinici. Va ricordato che l’ictus costituisce da solo la 1° causa di disabilità tra i soggetti adulto-anziani e la 2° causa di morte in assoluto.
L’ultima sessione, pomeridiana, esamina le patologie cerebrovascolari che coinvolgono direttamente il sistema venoso cerebrale (trombosi venosa cerebrale, fistole durali artero-venose e malformazioni artero-venose cerebrali). Questo gruppo di malattie è sicuramente più raro rispetto alle precedenti ma costituisce comunque una notevole sfida diagnostico-terapeutica per i diversi specialisti chiamati a coordinare il proprio operato al fine di ridurre i rischi per coloro che ne sono colpiti.