“I trasferimenti nazionali in questi
tre anni sono sempre stati gli stessi e la storia di questi mesi
parla di investimenti, di aumento di budget e nuove assunzioni. Nel
2015 eravamo sette milioni sotto il tetto della soglia di spesa, oggi
10 milioni sopra e questo testimonia il nostro investimento continuo
nella sanità pubblica. Come ha già presentato nella conferenza
stampa dello scorso 13 luglio, il direttore dell’Area vasta 5 Giulietta Capocasa ha esposto i dati del triennio 2015-2017 per
l’Area vasta 5, che hanno fatto registrare un incremento di budget
d’esercizio di oltre 16 mln e mezzo di euro, gli investimenti
complessivi di oltre 30 milioni di euro, aumento del personale con
202 unità e incremento di posti letto pari a 113.
Questi sono dati
incontrovertibili, il resto sono chiacchiere.
Infatti anche in merito ai posti letto, come abbiamo già spiegato, l’area vasta 5 in percentuale è quella che ha il numero di posti letto maggiore, dopo l’area vasta 2, per abitante, passati da 503 del 2015 a 518 del 2017 (a fronte di 543 complessivi teorici con un restante 25 posti letto che non sono mai stati attivati per evidenti difficoltà in termini di reperimento di personale). Dunque, l’assegnazione dei 40 posti in più al privato non intaccano in nessun modo quelli del pubblico ma serviranno a stimolare ad aumentare l’offerta delle prestazioni per rispondere ai bisogni dei cittadini.
Infine, la determina Asur numero 460 fa
parte della corretta programmazione del budget annuale che vede ogni
anno un’assegnazione provvisoria alle singole aree vaste.
Assegnazione che assegna, in via provvisoria, uno 0,8 in meno
rispetto al 2017. Budget provvisorio 2018 superiore di sei milioni di
euro rispetto al 2015.
Una previsione di spesa in riduzione che ogni
anno viene fatta per contenere la spesa e gestire eventuali tagli da
parte dell’esecutivo nazionale. Questo fondo fino ad oggi è sempre
stato sanato con l’assegnazione definitiva che avviene a chiusura
di bilancio da parte della regione. Quindi se non ci saranno tagli
nazionali il budget resterà lo stesso. Purtroppo le notizie che in
questi giorni arrivano da Roma parlano di un taglio da parte di
questo governo, ben maggiore rispetto allo 0,8. Il nuovo governo non
ha ancora chiarito se manterrà l'impegno di finanziare gli aumenti
contrattuali per il comparto sanità presa dal precedente.
Se saranno
le regioni a doverlo pagare sarà un vero e proprio taglio che
ovviamente andrà ad incidere anche sul budget che andremo a
redistribuire, una volta appurato questa riduzione del fondo, a tutte
le aziende. Ci sono ancora i tavoli aperti con il governo e ci
auguriamo che questo taglio venga scongiurato così da poter
mantenere intatti i budget e continuare ad investire come abbiamo
fatto in anni". Lo afferma il direttore generale dell’Asur
Alessandro Marini.