Ascoli - Parte la mobilitazione contro la
scellerata proposta di chiudere gli ospedali di Ascoli e di San
Benedetto e a difesa del diritto alla salute dei cittadini del
Piceno. Lo annuncia il Sindaco di Ascoli Piceno Guido Castelli
precisando che: “Il Sud delle Marche è sempre stato trascurato
dalla Regione ma nessuno aveva “osato” proporre la chiusura
dell’Ospedale di Ascoli; una città che, qualora non riuscissimo a
fermare l’iter amministrativo avviato dal partito democratico di
Ceriscioli, rappresenterebbe l’unico capoluogo d’Italia privo di
una struttura di tipo ospedaliera. La Casini, di fronte a questo
scempio, balbetta dicendo che in realtà al Mazzoni un ospedale
resterà. Purtroppo per il vicepresidente, però, è lo stesso
Ceriscioli a smentirla. Nel folle progetto del partito democratico è
previsto infatti che nell’area dell’attuale Mazzoni rimarrà
esclusivamente un hospice. Un cronicario o , se si preferisce , un
ospizio di lusso.
Tutto il resto sono chiacchiere della
Casini visto che non c’è nulla, neppure uno straccio di
documentazione amministrativo, che suffraghi la tesi della nostra
concittadina.
Il partito democratico, con questa
scelta assurda, sta cercando di praticare l’eutanasia alla Città
di Ascoli. Il piano sanitario approvato dal consiglio regionale
precedente all’insediamento di Ceriscioli prevedeva la costituzione
nel nostro territorio di un’azienda ospedaliera.
Il partito
democratico (con Ceriscioli e la Casini) hanno prima cancellato
l’azienda e ora propongono di cancellare l’ospedale con danni
ingentissimi a tutta l’economia della città. L’Ospedale, non
dimentichiamo, è la prima realtà economica di Ascoli per numero di
occupati e fatturato. La sua chiusura non determinerà solo una
riduzione drastica dell’offerta di salute ma anche un impoverimento
complessivo della Città. Commercianti, professionisti, famiglie:
tutti pagheranno un prezzo altissimo alla sciagurata scelta di
Ceriscioli finalizzata a ridimensionare gravemente l’offerta di
salute della nostra città.
Dobbiamo sventare questo colpo di mano con tutti i mezzi a nostra disposizione. Sarà una mobilitazione che parte dal basso. Dagli ultimi e dai più fragili. Saranno loro del reato a pagare il prezzo più alto. I ricchi possono fare a meno della sanità avendo risorse sufficienti per trovare un’alternativa. Per i poveri il discorso è molto diverso.