Ascoli - “Venerdì prossimo sarò a Montecarlo – dice il dr. Piero Galieni - perché il nostro centro è stato scelto tra i centri per l'utilizzo di un farmaco che inibisce una molecola che si chiama IBH1 che è mutata nel 10% dei pazienti con leucemia acuta o mielodisplasia. Avere questo farmaco è importante perché si prende per bocca e perché per questi pazienti che hanno avuto questa mutazione molecolare si arriva alla guarigione.
Pochi giorni fa abbiamo avuto una signora di 55 anni - dice il dr. Piero Galieni, dirigente dell'Ematologia del Mazzoni – affetta da leucemia acuta con la mutazione di un gene che si chiama FLFI3. E' stata trattata con la chemioterapia, ma la malattia continuava ad essere presente dopo un ciclo. Abbiamo dato questo farmaco molecolare analogo al precedente, senza chemioterapia e la paziente è guarita”.
E' una notizia stupenda che abbiamo aprreso durante la presentazione del progetto di assistenza domiciliare per pazienti ematologici che l'Ail di Ascoli Piceno ha messo in campo insiema alla Fondazione Carisap.
L'assistenza trasfusionale sull'intera provincia, ad esempio, si basa su una statistica di almeno 25-30 pazienti da assistere: annualmente l'Ematologia del Mazzoni, un'eccellenza in campo nazionale, segue almeno 25-30 casi di leucemia acuta, 20-30 casi di mieloma multiplo. Tra le attività di assistenza domiciliare non è stata inserita la chemioterapia a domicilio perché alcuni farmaci potrebbero anche essere somministrati a domicilio.
Ora si punta sui nuovi farmaci
biologici che potranno assumersi per via orale. Le malattie
oncologiche si avviano sempre di più a non essere trattati con i
farmaci chemioterapici che distruggono la malattia ma anche le
cellule, ma con farmaci che agiscono sull'alterazione molecolare che
induce la malattia.
“Venerdì prossimo sarò a Montecarlo – spiega il dr. Piero Galieni - perché il nostro centro è stato scelto tra i centri per l'utilizzo di un farmaco che inibisce una molecola che si chiama IBH1 che è mutata nel 10% dei pazienti con leucemia acuta o mielodisplasia. Avere questo farmaco è importante perché si prende per bocca e perché per i pazienti che hanno avuto questa mutazione molecolare si arriva alla guarigione.
Pochi giorni fa abbiamo avuto una signora di 55 anni - dice il dr. Piero Galieni, dirigente dell'Ematologia del Mazzoni – affetta da leucemia acuta con la mutazione di un gene che si chiama FLFI3. E' stata trattata con la chemioterapia, ma la malattia continuava a persistere dopo un ciclo. Abbiamo dato questo farmaco molecolare analogo al precedente, senza chemioterapia, e la paziente è guarita”.
"L'Ail di Ascoli Piceno - spiega il dr. Galieni - è intitolata ad Alessandro Troiani, un ragazzo di Ascoli Piceno, morto: aveva una leucemia mieloide cronica. Questa malattia dopo 3 anni per solito da cronica diviene acuta a causa di una mutazione genica. Per Alessandro Troiani ci fu un'accelerazione (un anno e mezzo, due) verso la fase acuta della malattia. Un trapianto di midollo osseo ebbe delle complicanze e Troiani non ce la fece. Due anni dopo, nel 2000, usciro dei farmaci che agivano su quella mutazione genica e i pazienti con quella terapia tornavano alla fase cronica della malattia per 15 anni. Alcuni addirittura dopo 15 anni sospendevano la terapia".
Oggi il dr. Piero Galieni può utilizzare un laboratorio di biologia molecolare che proprio l'Ail ha finanziato. Un laboratorio grazie al quale, oltre a ricerche di qualità, permette la possibilità di effettuare trapianti di midollo osseo all'interno del Mazzoni. Al laboratorio di Ematologia fanno riferimento da tutte le Marche.
L’A.I.L. – Associazione Italiana contro le leucemie linfomi e mieloma – Sezione di Ascoli Piceno “A. Troiani”, in stretto collegamento con l’Unità Operativa Complessa di Ematologia dell’Ospedale “C. e G. Mazzoni” di Ascoli Piceno, realizza insieme alla Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno il progetto “Assistenza e supporto domiciliare per pazienti affetti da neoplasie ematologiche”.
Il progetto implementa il servizio di
Assistenza Domiciliare con l’obiettivo di ridurre al minimo i tempi
di ospedalizzazione del paziente emato-oncologico, favorendone il
rientro a casa e garantendo l’erogazione a domicilio delle cure
appropriate. Le cure domiciliari saranno erogate anche ai malati che
per problemi socio-familiari e per condizione clinica non possono o
hanno gravi difficoltà a recarsi presso il centro di Ematologia
dell’Ospedale Mazzoni.
L’obiettivo è quello di restituire al paziente il proprio contesto di affetti e relazioni migliorando la qualità della vita del malato e della sua famiglia.
In accordo con una concezione della medicina orientata alla cura del paziente più che alla malattia, ritendendo inscindibile il concetto di qualità della vita da quello di sopravvivenza, l’A.I.L. intende istituire un servizio stabile e continuativo e basato su un modello integrato di trattamenti, finalizzato alla riduzione della sensazione di abbandono del paziente nel suo percorso di cura.
L’assistenza domiciliare ematologica
sarà in grado di fornire soluzioni ottimali a pazienti con malattie
diverse ed in fasi differenti, con l’erogazione di prestazioni di
continuità assistenziale, incluse quelle a elevato contenuto tecnico
sanitario che generalmente si effettuano in ambiente ospedaliero.
Il servizio sarà garantito grazie
all’intervento di una équipe multidisciplinare composta da diverse
figure professionali quali un medico, due infermiere professionali,
due fisioterapisti e uno psicologo.
Il coordinamento del servizio
sarà effettuato dal Direttore dell’U.O.C. Ematologia Dott. Piero
Galieni, che riveste il ruolo di Direttore Scientifico dell’AIL. Le
cure domiciliari saranno erogate attraverso il seguente processo:
presa in carico del paziente (attivazione del servizio) previa
individuazione dei criteri di eleggibilità da parte del direttore
della U.O.C. di Ematologia; inserimento dell’assistito nel percorso
di cure domiciliari; gestione delle trasfusioni, delle infezioni,
della chemioterapia e della terapia del dolore da effettuarsi ad
opera del personale medico specialistico.
Il progetto è realizzato grazie alla particolare attenzione che la Fondazione Carisap ha posto nel piano pluriennale 2017/2019 al miglioramento del benessere della comunità a beneficio del singolo, alimentando processi di aggregazione e coesione sociale e operando secondo criteri di sostenibilità nel tempo.
Oggi l'Ail ha messo a disposizione un auto a servizio del personale medico ed infermieristico per l'assistenza domiciliare, ma quell'auto potrà essere utilizzata anche da familiari dei pazineti che vengono a curarsi ad Ascoli Piceno da diverse parti d'Italia. Perché c'è da ricordare che l'eccellenza dell'Ematologia del Mazzoni crea una forte mobilità attiva, cioè pazienti che arrivano ad Ascoli Piceno da fuori regione. Per questi motivi l'Ail ha anche messo a disposizione di queste famiglie un appartamento che ha acquistato allo scopo.
E' con giusto senso di soddisfazione e spirito di servizio che il presidente dell'Ail picena, Giuliano Agostini, insieme a Ida Polidori, Ilaria Vallesi e Patrizia Di Luigi annunciano anche che venerdì 27 aprile alle ore 21 al teatro Ventidio Basso si terrà il 19° Memorial Alessandro Troiani. Ospiti d’eccezione i cantanti Michele Bravi e Chiara con la partecipazione straordinaria del cantautore Dario Faini. Allieterà lo spettacolo la comica Barbara Foria. L’incasso della serata sarà devoluto all’AIL, l’associazione italiana contro la leucemia, linfomi e mielomi della sezione ascolana Alessandro Troiani.