E la società stessa non ci aiuta: fra fake news, terrorismo informativo e disoccupazione, le preoccupazioni si accumulano e finiscono per sovrastarci a ogni ora della giornata.
Ansia: il disturbo del nuovo millennio che sempre più spesso affligge i giovani. Parliamo, infatti, di un disturbo psicologico molto diffuso specialmente tra le nuove generazioni, che non di rado è legata a condizioni altrettanto preoccupanti, come la depressione e la mancanza di autostima, che innescano un circolo vizioso ancora più difficile da combattere. Ma ciò che stupisce di più è che oggi l’ansia è vista non tanto quanto una malattia ma quasi come una condizione normale. Basti ad esempio pensare al tweet pubblicato qualche mese fa dalla nota social media editor Sarah Fader: “Chi non è ansioso nel 2017 ha dei problemi”. Un tweet – ironico ma nemmeno poi tanto – che non ha generato critiche ma piuttosto tantissimi apprezzamenti e re-tweet. Perché, in fondo, tutti noi oggi siamo afflitti dall’ansia, al punto da averla accettata come nostra compagna di vita.
Ansia: significato della patologia e conseguenze
L’ansia è una condizione psico-fisica che porta con sé una perenne sensazione di pericolo o di fallimento, che può manifestarsi all’improvviso e senza alcun apparente motivo, cosa che mette ulteriormente a disagio chi ne soffre, sempre costretto a vivere sul chi va là. Ma i problemi veri emergono quando l’ansia si tramuta in disturbo d’ansia generalizzata: in questo caso la paura diviene costante, non è più legata a situazioni specifiche ma a una preoccupazione perenne che finisce per prendere il sopravvento sulla nostra psiche e sul nostro corpo. E le conseguenze? A livello fisico sintomi come spossatezza, tachicardia, confusione e dolori muscolari. A livello psicologico, invece, il soggetto ansioso è sempre irritabile, rifugge i contatti sociali e nutre grandi difficoltà relazionali, di concentrazione e lavorative.
Combattere l’ansia? Non è facile, ma si può
Combattere l’ansia richiede molto impegno e per gestirla è necessario prima di tutto prendere coscienza del problema: in altri termini, dobbiamo accettare di essere vittime di questa condizione e capire che l’ansia è un nemico – seppur invisibile – la cui vittoria dipende esclusivamente da noi. Certo è che per chi soffre di ansia generalizzata, spesso questa condizione non sparisce mai del tutto ma può essere soltanto tenuta sotto controllo. Imparare a convivere con l’ansia non è facile, ma ci sono numerosi aiuti ai quali è possibile ricorrere. Ad esempio, il sito combatterelansia.com è una risorsa molto valida dove si possono trovare moltissime informazioni utili sulle cause e i sintomi del disturbo di ansia generalizzata, così come interessanti informazioni sui possibili trattamenti. Inoltre, sui social network esistono centinaia di gruppi di supporto e comunità, un ottimo modo per confrontarsi con altre persone affette dalla stessa patologia. Infine, mai sottovalutare il prezioso aiuto che può fornire uno psicoterapeuta.
Ansia da Millennials: perché ne soffriamo?
C’è un’intera branca della sociologia che si sta occupando dell’ansia da nuovo millennio, che vede sempre più individui soffrire di questa patologia. Ciò è dovuto al fatto che l’ansia viene comunemente legata al fattore produttività: in un’era in cui non si smette mai di lavorare e di correre, l’ansia cresce e diventa stabile, fra scadenze impossibili da mantenere e mille impegni da coniugare. E la società stessa non ci aiuta: fra fake news, terrorismo informativo e disoccupazione, le preoccupazioni si accumulano e finiscono per sovrastarci a ogni ora della giornata. Ma non solo, studi dimostrano che i social network esasperano questa condizione, specialmente nei giovani. Questo è dovuto principalmente a causa delle notizie e degli status sempre più drammatici dei nostri amici, nei quali finiamo per identificarci.