Donatella Ferretti: 'Perché sostituire la dottoressa Procaccioli per servizio di screening del carcinoma del collo dell’utero?'

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Donatella Ferretti: 'Perché sostituire la dottoressa Procaccioli per servizio di screening del carcinoma del collo dell’utero?'

'Tutte noi ci chiediamo quale sia la motivazione di una scelta che, in un panorama sanitario che mostra numerose carenze, oggettivamente va a turbare un servizio che, al contrario, ha sempre rappresentato un’eccellenza del nostro territorio'.


Ascoli - “Ricevo un appello da parte delle donne e delle associazioni femminili del territorio - dice l'assessore ai Servizi Sociali Donatella Ferretti - relativamente alla sostituzione della dottoressa Patrizia Procaccioli nel ruolo di responsabile del servizio di screening del carcinoma del collo dell’utero. Tale servizio rappresenta un pezzo di fondamentale importanza nell’ambito della prevenzione delle patologie oncologiche femminili e la dott.ssa Procaccioli che viene da incarichi nella ricerca in questo campo e che ha contribuito alla redazione delle linee guida del 2008, lo ha sempre diretto e gestito con una competenza unanimemente riconosciuta. Ora, con un provvedimento dirigenziale, viene sottratto a questo servizio la professionalità e l’esperienza di questa professionista.

Tutte noi ci chiediamo quale sia la motivazione di una scelta che, in un panorama sanitario che mostra numerose carenze, oggettivamente va a turbare un servizio che, al contrario, ha sempre rappresentato un’eccellenza del nostro territorio.


Le donne e tutti i cittadini consapevoli della nostra comunità sono allarmati e preoccupati da un possibile calo della qualità di un servizio che la dottoressa Procaccioli ha portato avanti per anni in condizioni di oggettiva difficoltà, disponendo soltanto di una infermiera e vedendo ignorate le sue richieste di maggiore supporto anche per far fronte a modalità organizzative sempre più complesse. Ciò nonostante i numeri che questo servizio può vantare sono impressionanti. Nel 2017 sono state effettuate ben 179 prese in carico di pazienti con pap-test anomali, con un numero di biopsie che ammonta a 171 e 62 conizzazioni.


Non difendiamo posizioni di potere o profili economici, qui non sono in ballo le indennità ma la salute delle donne e il loro diritto alla prevenzione”.