Ceriscioli boccia l'Azienda ospedaliera Marche sud, si all'ospedale unico

Ceriscioli boccia l'Azienda ospedaliera Marche sud, si all'ospedale unico

Occorre potenziare contemporaneamente la sanità sul territorio e naturalmente occorre intervenire anche sugli ospedali esistenti fino al funzionamento del nuovo nosocomio.

Castel di Lama - L'evento del Pd sulla sanità del Piceno registra il sol out nella sala consiliare del comune di Castel di Lama dove la parola d'ordine di sindaci e Regione Marche è avanti con l'ospedale unico ma con celerità.
Il presidente Luca Ceriscioli spiega anche il tesoretto da 200 milioni di euro in "tasca" alla sanità regionale nel suo intervento che potete vedere e ascoltare nel filmato.

L'on. Luciano Agostini fa una ricostruzione della sanità picena fin dall'esordio dell'idea dell'ospedale unico in vallata. "Castelli fa propaganda elettorale - dice l'esponente del Pd - ma la salute della gente è una cosa su cui non si può scherzare. Ora sbandiera l'Azienda ospedaliera perché in realtà non vuole il nuovo ospedale. L'Azienda ospedaliera si baserebbe sul tasso di produzione e quindi sarebbe deficitaria. Siamo invece per una perequazione agendo e recuperando per la sanità del Piceno una parte della mobilità attiva che per solidarietà va a tutto il territorio regionale. Ma un fatto importante è recuperare la partecipazione della gente e degli operatori della sanità su queste problematiche".

  

Intervento tecnico anche del consigliere comunale di San Benedetto del Tronto Giorgio De Vecchis che, a suo avviso, si spogliano di responsabilità sulle scelte di localizzazione la giunta regionale e i sindaci perché è la Legge Balduzzi che di fatto detta i canoni per la realizzazione del nuovo nosocomio.

Per l'ingegner Mario Maresca "il fatto centrale è quello di progettare con la massima precisione anche l'ultimo mattone per evitare ricorsi e intoppi burocratici. Occorre coinvolgere gli operatori della sanità perché un progetto del genere non può andare avanti senza un clima sereno e consapevole degli operatori. Occorre poi accelerare, - dice - perché a differenza del privato un'un infrastruttura pubblica che cambierà sicuramente l'economia della zona nelle quale sorgerà, ha lo scotto dei freni burocratici. Farlo in 7 anni sarebbe una conquista".

Ai sindaci intervenuti, Curti di Force e De Luca di Montedinove, e Polini di Castignano, poco importa dove si farà purché si faccia subito. L'interesse maggiore è invece la vicinanza della sanità a domicilio di qualità e fornita di tecnologie idonee. "E' la prima occasione per noi sindaci di parlare di questi temi - dicono - perché la Conferenza dei sindaci non viene convocata".

Per il dr. Carlo Marinucci un fatto cruciale è che si tenga conto del trasporto perché la "golden hour" (la prima ora dall'insorgere di una patologia importante, infarto, ictus etc) è quella che traccia il confine tra la vita e la morte del paziente.