Ascoli - Il sindaco di Ascoli Piceno Guido Castelli scrive al presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e ai Sindaci del Piceno:
"Al Presidente della Giunta Regionale
delle Marche ANCONA
Oggetto: Azienda Ospedaliera Marche SUD
e unificazione plessi ospedalieri AP e SBT
Preg.mo Presidente, nella mia qualità
di Presidente f.f. della Conferenza dell' area Vasta n.5 e con
esplicito riferimento al tema in oggetto, comunico quanto segue: la
programmazione sanitaria della Regione Marche in materia di riordino
della rete ospedaliera, per quanto riguarda il nostro territorio, è
stata chiaramente descritta nel Piano Socio Sanitario 2012/1014
adottato in data 16.12.2011 dal Consiglio Regionale con deliberazione
n.38. A pg. 118 del provvedimento si stabilisce che l'attivazione del
progetto di gestione integrata sperimentale tra l'Ospedale C.G.
Mazzoni di Ascoli Piceno e l'Ospedale Madonna del Soccorso di San
Benedetto del Tronto è propedeutico - sulla scorta ed in analogia
con quanto previsto per gli ospedali di Pesaro e Fano -
all'istituzione dell'Azienda Ospedaliera Marche SUD. Nella strategia
regionale sinora nota e resa esplicita in forma ufficiale, dunque,
l'obiettivo generale di riqualificazione delle strutture ospedaliere
dell'intera regione è stato articolato, sul versante del SUD delle
Marche, in due fasi inscindibili da attuarsi in successione:
I) l'integrazione dei servizi e delle funzioni, su due plessi, tra gli Ospedali di Ascoli e San Benedetto (già in atto); 2) l'istituzione dell'Azienda Ospedaliera e l'unificazione strutturale dei plessi.
La ratio di tale opzione organizzativa,
scandita nelle due fasi di cui sopra, scaturisce dalla specificità
territoriale e sanitaria del SUD delle Marche: area di confine,
caratterizzata da elevata attrattività dal vicino Abruzzo, che -
nell'attuale posizionamento indistinto all'interno dell'Azienda ASUR
Marche - tende a subire gravi e riconosciute disfunzionalità di tipo
economico, finanziario ed organizzativo causate dalla forte mobilità
attiva extraregionale.
Attualmente, come è noto, il budget assegnato
all'AV 5 viene "eroso" dal costo delle prestazioni,
specialistiche e farmaceutiche, rese dai servizi degli ospedali di
Ascoli e S. Benedetto in favore di soggetti residenti fuori regione,
specie nel vicino Abruzzo I rimborsi che, a fronte di tali
prestazioni, vengono assicurati dalla Regione di provenienza dei
pazienti, di fatto rifluiscono nel bilancio dell'ASUR Marche. Tutto
ciò senza che operi un meccanismo che garantisca la riattribuzione
all'A.V. 5 di quanto effettivamente speso per le attività di cura
prestate al soggetto non marchigiano. Oltre alla criticità appena
rimarcata, il territorio dell'A.V. 5, proprio per la sua natura
specifica di area di confine, sconta molte altre penalizzazioni su
cui non ci si intende soffermare in questa sede. Valga sottolineare,
tra le tante, quella del calcolo del numero di posto letto per mille
abitanti residenti che, proprio per il rilevante tasso di occupazione
di p.l. dovuta a pazienti non residenti, produce - nella
prospettazione del fabbisogno di posti letto - gravi asimmetrie a
carico delle nostra area vasta rispetto alle altre. Le evidenze
appena ricordate sono quelle che, nel tempo, hanno consentito a tutte
le sensibilità politiche ed istituzionali di maturare la decisione
di istituire l'Azienda Ospedaliera Marche SUD, cosi come
successivamente consacrata nel Piano Socio Sanitario Regionale
2012/2014.
Appare appena il caso di ricordare, a riprova di ciò,
come nel corso delle precedenti legislature regionali esponenti di
tutte le forze politiche, sia di maggioranza che di minoranza (Guido
Castelli, Antonio D'Isidoro, Paolo Perazzoli, Valeriano Camela,
Giulio Natali) si siano resi promotori di proposte di legge
finalizzate esplicitamente alla istituzione dell'azienda ospedaliera
Marche SUD. Da ultimo ma non per questo motivo meno importante,
ricordo che la stessa conferenza dei Sindaci dell'A.V. 5, con
deliberazione unanime assunta in data 30.03.2012, deliberò di
subordinare il proprio assenso al progetto di integrazione sanitaria
tra l'Ospedale di Ascoli e quello di San Benedetto alla istituzione
dell'Azienda Ospedaliera Marche SUD. In un simile quadro, è evidente
che il riconoscimento dell'autonomia aziendale in capo alla nuova
realtà ospedaliera unificata non rappresenta un dettaglio o un
corollario secondario ma ne costituisce un presupposto
imprescindibile, sia sotto il profilo politico/amministrativo che
organizzativo; presupposto mancando il quale verrebbe meno la ragione
stessa dell'unificazione dei due ospedali. Ad oggi, Lei non si è mai
espresso in ordine all'istituzione dell'Azienda Ospedaliera Marche
SUD né peraltro, nel corpus normativo e amministrativo sviluppatosi
nel corso della legislatura regionale avviatasi nel 2015, è dato
rinvenire un atto amministrativo e/o politico che consenta di sapere,
anche solo indirettamente, se la Regione Marche intenda confermare o
revocare detta opzione organizzativa, già peraltro consacrata nel
piano socio-sanitario 2012/2014.
Nonostante questa anomalia che,
converrà, va ritenuta piuttosto grave atteso che si tratta del punto
più importante e strategico dell'intero programma di riordino della
rete ospedaliera del è nostro territorio, Lei mi ha sollecitato a
mezzo stampa affinché convocassi la conferenza dei sindaci dell'A.V.
5 per raccogliere l'opinione dei rappresentanti dei comuni circa la
più adeguata ubicazione del "nuovo ospedale". In assenza
di tale indicazione, apprendo dai giornali, la S.V. attiverebbe un
algoritmo elaborato dalla Regione in base al quale l'ubicazione del
nuovo nosocomio verrebbe imposta ope legis. Sempre dalla stampa
(sic!) apprendo che la Regione Marche avrebbe già individuato lo
strumento del project financing per la realizzazione del nuovo
nosocomio e che avrebbe avviato specifiche confronti con imprenditori
privati per l'avvio della procedura. Mi consenta a questo punto,
stimato Governatore, di stigmatizzare le modalità estemporanee ed
informali (stampa, social network, ecc) con le quali la S.V. ha
inteso manifestare le proprie volontà rispetto ad una questione così
cruciale.
Pur comprendendo che viviamo in un mondo dematerializzato e
virtuale, per formazione professionale e giuridica mantengo la
convinzione che la Pubblica Amministrazione si debba esprimere
attraverso atti e note formali; cosa che nel frangente specifico non
è mai avvenuta come dimostra il fatto che la S.V. non ha mai
richiesto formalmente al sottoscritto la convocazione della
conferenza dei sindaci de qua. Ma quel che è più grave è che la
S.V.:
A) non hai mai chiarito ufficialmente
ed in forma istituzionalmente impegnativa per l'Ente Regione
—nonostante ripetute sollecitazioni - se intende confermare la
decisione di istituire l'azienda ospedaliera Marche SUD; B) non ha
mai chiarito ufficialmente ed in forma istituzionalmente impegnativa
per l'Ente Regione —nonostante ripetute sollecitazioni — con
quali risorse intende garantire la realizzazione del nuovo presidio
ospedaliero.
Tenuto conto di quanto sopra, il
sottoscritto - nella sua qualità di Presidente f.f. della conferenza
dell'A.V. 5 ed in ossequio a quanto unanimemente stabilito
dall'organismo in data 30.03.12 - disporrà la convocazione della
conferenza non appena il Presidente della Giunta Regionale avrà
formalmente dato riscontro con formale provvedimento amministrativo
alle richieste di cui sub A) e sub B), con particolare riferimento
alla istituzione dell'Azienda Ospedaliera Marche SUD da ritenersi
condizione indefettibile ed irrinunciabile per la dismissione dei due
plessi ospedalieri di Ascoli e San Benedetto del Tronto. Al contempo
e in via istruttoria, onde evitare strumentalizzazioni fuorvianti
rispetto al vero tema che domina la vicenda (e cioè l'istituzione
dell'azienda Ospedaliera Marche SUD, quale presupposto per
l'unificazione dei plessi), e per consentire il disbrigo di quanto
necessario ed utile per la valutazioni dei sindaci in ordine alla
localizzazione della sede della costituenda Azienda Ospedaliera
Marche SUD , le comunico formalmente di aver invitato, in data
odierna, con nota inoltrata via PEC a tutti i sindaci dell'AV 5 di
fornire indicazioni (superficie, estensione, regime vincolistico,
riferimenti catastali, ecc.) su possibili siti che, all'interno del
territorio comunale di rispettiva competenza, possano essere presi in
considerazione per l'ubicazione del nuovo ospedale.
Resta inteso che,
ove la Regione Marche non ritenesse di confermare la decisione di
istituire l'Azienda Ospedaliera Marche SUD, il sottoscritto esprimerà
in ogni sede (civile, penale, amministrativa e politica) la propria
contrarietà ad una iniziativa di unificazione dei plessi che, a quel
punto, dovrebbe essere considerata alla stregua di una mera
operazione immobiliare e non certo come l'esito ultimo di un'efficace
programma di riordino della rete ospedaliera del Piceno, teso al
miglioramento dell'offerta di salute per le comunità che
amministriamo. In attesa di cortese riscontro, l'occasione mi è
gradita per porgere
Distinti Saluti.
Guido Castelli