Ascoli - Quando si parla di sanità non si può
scherzare perché stiamo parlando della pelle dei nostri cittadini. E
quando si riveste un ruolo istituzionale, come quello di Presidente
della Regione Marche e contemporaneamente di assessore alla Sanità,
non dovrebbero più contare i colori politici ma si dovrebbe mettere
in primo piano esclusivamente la salute della gente.
Ecco
perché se fossi in te darei un semplice esempio ai marchigiani:
quello della concretezza. E prima di parlare in lungo e in largo di
ospedale unico nel Piceno, penserei di risolvere le annose
problematiche che oggi affliggono il Sud delle Marche dal punto di
vista sanitario : budget ridotto, mobilità attiva non riconosciuta,
posti letto insufficienti, personale da assumere.
Comodo
ipotizzare ospedali futuri, rifiutando il confronto sulle condizioni
in cui versano quelli del presente. Cianci tanto di localizzazione
del nuovo ospedale ma intanto nella tua Pesaro, dove la
localizzazione dell’Ospedale unico è stata stabilita oltre un anno
fa (novembre 2016) , ancora non si intravede eppure l’inizio di
lavori per la nuova struttura.
Che ne pensano i pesaresi ?
Quale credibilità si può avere scendendo con dichiarazioni da
“Lanzichenecco” nel vari territori: come nel Piceno, dove tu
presidente Ceriscioli scendi esclusivamente vestito di algoritmo e
nient'altro, stabilendo unilateralmente, al di là delle esigenze dei
sindaci, veri sensori delle attese dei propri cittadini,
localizzazioni di strutture.
Sei forse un sovrano feudale?
La verità vera, rispetto all'inconcludenza organizzativa e politica
sul settore strategico della sanità regionale, è che stai
utilizzando, caro Ceriscioli, l'ospedale unico come strumento di
distrazione di massa. E' come fare la pubblicità del jackpot del
Superenalotto da 80 milioni di euro non dicendo chiaro a chi gioca le
probabilità vere di vincita di quel premio esorbitante, irrisorie,
per non parlare di posti di lavoro e cure ottimali per i cittadini o
di ricostruzione post sisma.
Allora, caro Ceriscioli, ti va
per una volta di giocare a carte scoperte? Io non mi sottraggo certo
dal dibatti sull'ospedale unico, ma prima c'è il rispetto per i
sindaci e da lunedì invierò lettere a tutti i primi cittadini del
Piceno con la richiesta di indicare il luogo più idoneo nel proprio
territorio che ritengono idoneo alla realizzazione dell'ospedale
unico del Piceno.
Certo è però, visto che non parliamo del
Superenalotto, che riteniamo ineludibile dare subito il via
all'Azienda Ospedaliera: ci vuole poco, basta una semplice delibera.
Condizione necessaria ad ogni dibattito o dialogo sulla sanità del
Piceno. Questa scelta, che tra l'altro era nel precedente piano
sanitario regionale, contribuirebbe a sanare due penalizzazioni
evidenti per il Piceno: recuperare le risorse della nostra mobilità
attiva per potenziare le attività dell'Area Vasta 5, per ristabilire
un numero equo di posti letto nella sanità pubblica provinciale.
Il tuo dinamismo sospetto sull'ospedale unico del Piceno,
caro Ceriscioli, un'ospedale che per come vanno le cose, project si
project no, lo vedremo realizzato magari tra una quindicina d'anni,
vuoi forse nascondere che l'Area Vasta 5 sta andando avanti per lo
spirito eroico degli operatori medici e paramedici che suppliscono a
carenze talmente evidenti che neppure l'ospedale unico del Piceno, la
tua arma di distrazione di massa, può relegare nel buio?
La
gente se ne accorge, i medici, gli infermieri, i tecnici se ne
accorgono. Forse tu, pesarese, ci conosci poco ma nel Sud delle
Marche non portiamo l’anello al naso.