Ascoli - Una nuova iniziativa sta per prendere vita, un nuovo progetto promosso dall’Associazione IOM Ascoli Piceno onlus e realizzato insieme alla Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno ha finalmente preso le sue sembianze fisiche.
‘Il malato oncologico e la sua famiglia. Dalla cura al prendersi cura’: idea che prende spunto dall’esperienza dell’Associazione, occupata da circa diciannove anni nel procurare assistenza ai malati di tumore; nel corso del tempo è sempre stata accanto di chi ha avuto bisogno e oggi più che mai ha deciso di esprimere questo rinnovato impegno.
"C’è necessità di passare dalla mera assistenza del malato a un più complesso e più importante sistema di interventi – dice la presidente Ludovica Teodori. La chiave di tutto è il prendersi cura anche dell’intera famiglia con l’obiettivo di dare risposte concrete ai bisogni della stessa".
"Spesso i familiari arrivano presso le nostre strutture in condizione confusionaria, smarriti, senza una meta – riprende Roberta Cugnigni, collaboratrice dello IOM – è nostra premura fornire aiuto, anche semplicemente nel disbrigo delle pratiche amministrative fino a ausili concreti".
‘La gestione del malato a casa richiede attrezzature che lo IOM si impegna a fornire a titolo gratuito, ma offre anche un sostegno psicologico – continua Roberta Cugnigni - mettendo a disposizione uno psicologo che assiste l’intera famiglia dalla scoperta della patologia fino alla perdita del paziente, per non parlare del lungo cammino di elaborazione del lutto’.
Dato accertato è che, proprio dallo scorso anno, a fare domanda ed usufruire di questo servizio sono anche gli stessi uomini, cosa mai accaduta prima. Inoltre è cambiata la stessa fascia d’età che richiede l’assistenza psicologica: si è, infatti, di fronte o a famiglie con giovani o anziani che, oltre alla malattia oncologica, presentano anche altri disturbi collaterali. Questo accade perché si sente sempre più l’esigenza di avere un punto di riferimento, anche nell’impatto della pena per quanto riguarda gli esiti dei controlli.
"Oggi si assiste ad un cambiamento culturale anche nella struttura della famiglia; un tempo il nucleo familiare, patriarcale, era esso stesso supporto per il paziente – sottolinea Fiorella De Angelis, Presidente dell’Ordine dei Medici di Ascoli - Ci si trova, purtroppo, a dover affrontare tutto questo sistema in una condizione di solitudine e di disorientamento. Condizioni inevitabili che la malattia oncologica porta con sé".
Ciò che però fa la differenza è la comunicazione sia a livello medico che con il paziente, che tende a chiudersi in se stesso in queste situazioni.
"Quando tale patologia viene a colpire persone nel pieno dell’attività lavorativa, la famiglia si trova impreparata, considerato che si verifica un cambiamento di ruolo – ribadisce la Dott.ssa Rosanna Fabiani, responsabile dell’ufficio infermieristico di Ascoli – spesso ad essere colpito dalla malattia è proprio il capofamiglia, che sostiene economicamente i figli, ma a un tratto si ritrova a dover dipendere totalmente da altre persone e questo ha un effetto psicologico devastante".
Lo IOM è uno strumento anche per questo; è un’associazione in crescita fatto di volontari, circa 40, che svolgono le attività a 360°, ma con professionalità attraverso figure di provata competenza ed esperienza. Sua prerogativa, infatti, è anche l’istituzione di corsi di formazione per preparare concretamente i volontari che intendono dedicarsi all’assistenza domiciliare del malato oncologico nelle diverse fasi della malattia.
Lo IOM oltre a garantire ai malati di tumore le cure palliative, nel rispetto della dignità della persone e nella tutela della migliore possibile qualità della vita, è anche molto altro. Quotidianamente cerca di promuovere la cultura della prevenzione, crea eventi informativi, quale quello sulla corretta alimentazione, e porta avanti queste idee, promuovendo le stesse anche nelle scuole, in modo da far vivere la prevenzione in modo più tranquillo e sereno. A seguito di ciò sono stati aperti punti IOM anche ad Offida e Comunanza, proprio per allargare il raggio d’azione.
Ultimo aspetto del progetto IOM è costituito dal supporto, in termini di personale di segreteria e attrezzature, nell’istituzione in via sperimentale dell’’Ambulatorio Senologico Multidisciplinare’ presso l’Ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno.
"Ci siamo accorti – sottolinea la dottoressa Benedetta Ruggeri – che come Area Vasta 5 coprivamo solo il 42% del fabbisogno delle pazienti che si ammalavano di tumore al seno. Inoltre coloro che si rivolgevano ai nostri servizi erano tutte donne in età avanzata, mentre le giovani preferivano dirigersi in strutture extraregionali, maggiormente in Lombardia’.
Consci, quindi, che finora non è mai esistita una struttura di riferimento perché le pazienti erano gestite da più specialisti, spesso non coordinati, si è cercato di dare risposta a tale richiesta. Si è pertanto costituito un team multidisciplinare di medici che, attraverso un canale preferenziale rispetto alla consueta lista d’attesa per tutte le pazienti che decideranno di affidarsi a questo nuovo sistema, provvederàin tempi rapidi a completare le fasi di accertamento diagnostico, a definire il piano terapeutico e ad illustrarlo. La donna, in sostanza, una volta affidatasi all’Ambulatorio, troverà nell’Ambulatorio stesso le risposte ai suoi bisogni sanitari, psicologici e amministrativi
Un progetto che vuole mettere al
centro la comunità sociale, attraverso la creazione di reti e il coinvolgimento
del più ampio numero di soggetti che operano nel Terzo Settore, cercando di
creare un welfare di comunità. Uno strumento concreto, quindi, ai bisogni della
comunità, affrontando rischi e sfide sociali, rendendo la comunità stessa
partecipe e responsabile.