Ancona - Le Marche hanno recepito le indicazioni del Piano
nazionale demenze, come concordato nell’ambito della Conferenza Stato
Regioni. La Giunta ha approvato le linee di indirizzo regionali per
migliorare la qualità e l’appropriatezza degli interventi
assistenziali.
Disposizioni che verranno attuate dalla “rete” dedicata
già presente sul territorio, composta da 14 Unità di valutazione
Alzheimer, una per ogni distretto sanitario e una all’Inrca di Ancona,
più due Centri di riferimento clinico (uno presso
gli Ospedali Riuniti di Ancona e un altro presso quelli di Marche
Nord).
Sono strutture che coordinano le varie competenze specialistiche,
non solo mediche e sanitarie, presenti nei distretti e nei servizi
ospedalieri e che ora uniformano la loro attività
alle indicazioni del Piano nazionale demenze.
“La demenza è una delle
principali cause di disabilità e di disagio sociale – evidenzia
l’assessore alla Salute, Almerino Mezzolani – Rappresenta una priorità
assistenziale la cui rilevanza, soprattutto in termini
di costi sociali, è destinata ad aumentare nei prossimi anni a causa
del progressivo invecchiamento della popolazione, associato all’aumento
dell’aspettativa di vita”.
La regione Marche è una tra le più longeve
d’Italia, con una prevalenza di 22,9% della popolazione
oltre i 65 anni sul totale di quella residente. Stime effettuate
parlano di circa 30 mila marchigiani ultra65enni affetti da demenza.
Il
Piano nazionale fornisce indicazioni per la promozione e il
miglioramento degli interventi nella gestione della malattia,
lungo tutto il percorso di cura e assistenza. Quattro gli obiettivi da
raggiungere su tutto il territorio nazionale: uniformità degli
interventi sanitari e sociosanitari; creazione di una rete integrata per
la demenza; appropriatezze delle cure; miglioramento
della qualità di vita.
È prevista l’attivazione di un tavolo di
confronto tra ministero della Salute e Regioni, con la collaborazione
scientifica dell’Istituto superiore di sanità e dell’Agenas (Agenzia
nazionale per i servizi sanitari regionali). Ai lavori
parteciperanno anche le associazioni nazionali dei familiari dei
pazienti.
Alcuni dati sulle demenze: in Italia, la prevalenza delle demenze, considerata in tutte le sue forme, viene stimata attorno all’8% nella popolazione al di sopra dei 65 anni di età e raddoppia ogni cinque anni, fino a interessare circa il 40% degli ultraottantenni.
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, nel 2010, vi erano circa 36,5 milioni di persone, nel mondo, affette da demenza ed è prevedibile un raddoppio ogni 20 anni: si stima, quindi, che la prevalenza raggiunga circa 65,5 milioni nel 2030 e 115,4 milioni nel 2050 (WHO, 2012).
La malattia di Alzheimer è la più frequente tra le cause di demenza (circa il 60%) e il numero stimato di pazienti con Alzheimer, nella popolazione italiana, è pari a 600 mila, con una popolazione di persone con demenza pari a 1 milione. Circa 300 mila sono gli italiani, direttamente o indirettamente, coinvolti nell’assistenza delle persone malate.