Cerimonia d’inaugurazione dell’Ospedale 'Carlo Urbani'

Cerimonia d’inaugurazione dell’Ospedale 'Carlo Urbani'

Spacca: “Presidio all’avanguardia, servizi sanitari integrati”

Jesi - “Abbiamo creato un presidio di sevizio all’avanguardia per la sanità di questo territorio che riempie di orgoglio e soddisfazione tutta la comunità locale e le istituzioni che hanno lavorato alla sua realizzazione”.

Lo ha affermato il presidente della Regione, Gian Mario Spacca, questo pomeriggio, alla cerimonia di inaugurazione del nuovo Ospedale “Carlo Urbani” di Jesi.

Una struttura da 70 milioni di euro, “che non sono poca cosa, in questi tempi”, ha rimarcato il presidente, che qualificherà la sanità dell’Area vasta 2.

Sono stati tempi difficili – ha detto Spacca - Si è temuto che anche questa potesse diventare un’incompiuta, ma la capacità di collaborazione delle istituzioni e delle comunità, la sinergia con soggetti privati, come la fondazione Cassa di risparmio di Jesi, ha consentito che quest’opera si completasse, fosse dotata delle migliori tecnologie e di un sistema logistico funzionale che ne fa un modello sanitario di prim’ordine. Credo che i cittadini di Jesi possano essere davvero orgogliosi di un riferimento così forte per un servizio importante come il diritto alla salute e di coesione per la comunità”.

Spacca ha poi spiegato che “il Carlo Urbani si integrerà con le altri reti cliniche, fino a diventare, sostanzialmente, un ospedale unico con Fabriano e Senigallia. Avremo un sistema integrato di servizi sanitari che darà una risposta di alta qualità ai cittadini, offrendo loro i servizi eccellenti”.

Spacca ha concluso ricordando che “se non ci fosse stato il risanamento dei conti operato dalla Regione (nel 2004 eravamo quella più indebitata d’Italia sulla sanità, avevamo 153 milioni di euro ogni anno di disavanzo) e, contemporaneamente, anche il miglioramento dei sevizi sanitari, oggi no avremmo ottenuto le risorse in termini d’investimento che ci hanno consentito di completare quest’opera che, non dimentichiamo, ha richiesto 16 anni per ultimarla”.

Di “una scommessa vinta” ha parlato anche il direttore dell’Area vasta 2, Giovanni Stroppa. “Nove mesi fa, con l’avvio degli ultimi trasferimenti, in pochi credevano che questa avventura potesse concludersi entro l’anno. Ma quando si lavora in sinergia, con un obiettivo unico e condiviso, tutto diventa possibile”.

Concetto ripreso dal sindaco Massimo Bacci che ha sottolineato “i tempi rapidi e la grande professionalità con cui sono stati effettuati i trasferimenti dalla vecchia alla nuova struttura ospedaliera cittadina. L’Urbani rappresenta un’opera importante per la città che potrà garantire un servizio all’altezza per tutto il territorio di riferimento. È un esempio concreto di sanità di area vasta, competitiva e adeguata alle esigenze della popolazione”.

Il Direttore generale Asur Marche, Gianni Genga, ha parlato di “un pomeriggio di gioia ed emozione”, in quanto la struttura ospedaliera porta il nome del medico che sconfisse la Sars (Sindrome respiratori acuta grave): “Lo spirito di Carlo ha guidato quanti si sono impegnati a completare questa struttura e continuerà a guidare quanti vi lavoreranno per alleviare le sofferenze delle persone ricoverate”.

Alla cerimonia di inaugurazione era presente, per la famiglia, il figlio di Carlo, Tommaso Urbani. “Vorremmo che tutti gli operatori sanitari fossero in grado di applicare gli ideali che hanno guidato Carlo Urbani: umanità, disponibilità, rispetto e passione per la professione medica. Gli ultimi non si trovano solo nei Paesi in via di sviluppo, ma sono presenti anche da noi”.

L’assessore regionale alla Salute, Almerino Mezzolani, impegnato in un altro evento, ha inviato un messaggio di saluto, sottolineando come l’Urbani rappresenti un modello vincente di riorganizzazione sanitaria.

SCHEDA

COMPLETAMENTO ED ATTIVAZIONE DEL NUOVO OSPEDALE “CARLO URBANI”

INVESTIMENTI E TEMPISTICA

La realizzazione del nuovo Ospedale Carlo Urbani di Jesi ha comportato un impegno finanziario complessivo della Regione Marche di 70,6 milioni di euro, di cui 64,68 milioni per il fabbricato e gli impianti, 3,72 per arredi sanitari e 2,2 per attrezzature sanitarie.

Attualmente all’ospedale Carlo Urbani operano 25 Unità Operative.

La struttura dispone dei seguenti Posti letto autorizzati dalla Regione Marche:

297 ordinari (di cui 253 già attivi) e day hospital + 12 nido + 15 dialisi.

La struttura, disposta su 5 livelli, si estende per 60.000 mq.

La realizzazione e l’allestimento delle 6 sale operatorie è stata finanziata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi per un importo di circa 2,9 milioni di euro.


TRATTI SALIENTI DELLA STRUTTURA

Il nuovo presidio è concepito in modo da superare le criticità delle strutture ospedaliere tradizionali, attraverso:

1.           il miglioramento dell’accoglienza del paziente in Pronto Soccorso con un accorciamento dei tempi di attesa grazie alla dotazione di Radiologia e TAC, che evitano al paziente il trasporto presso l’Unità operativa di Radiologia per gli accertamenti necessari. Le risposte degli esami inviati al laboratorio e al Centro trasfusionale viaggiano telematicamente sia per il Pronto Soccorso che per tutte le Unità operative di degenza;

2.            la localizzazione dei Servizi (Laboratorio, Centro Trasfusionale e Radiologia tradizionale) al centro dell’Ospedale, fruibili con percorsi verticali brevi da tutte le Unità Operative con conseguente vantaggio sia per gli operatori che per i pazienti;

3.            l’ubicazione degli ambulatori delle specialità al di fuori delle Unità Operative di degenza in modo da evitare l’interferenza dell’utenza all’interno delle dette UU.OO. Percorsi verticali brevi consentono allo stesso tempo un veloce collegamento con le Unità Operative di riferimento;

4.            la creazione di aree di omogenee degenza che raggruppano più discipline (Area Chirurgica  con chirurgia/urologia, ORL/Oculistica; Area Medica con Pneumologia, Nefrologia, Medicina);

5.            la realizzazione di sale parto attigue alle sale operatorie. Ciò consente di ridurre al minimo i tempi tecnici fondamentali per il buon esito dell’evento nascita di qualsiasi parto che dovesse complicarsi e per il quale sono quindi richiesti tempi di intervento minimi. Un risultato raggiunto anche grazie a protocolli operativi che prevedono che l’ostetrica in turno possa allestire e iniziare le procedure di sala operatoria in attesa dell’arrivo degli strumentisti di sala.

6.            l’adeguamento delle nuove tecnologie delle Sale operatorie alle necessità del nuovo nosocomio, sia in senso qualitativo che quantitativo. Il “blocco” è dotato di un modernissimo e rivoluzionario sistema di “Integrazione” esteso a tutto il sistema di sale operatorie. Tale tecnologia di assoluta avanguardia è presente in Europa, a oggi, solamente all’ospedale di Barcellona e di Napoli. La sala per la chirurgia laparoscopica è perfettamente allestita ad Alta integrazione 3D per la gestione di segnali video tridimensionali, segnali audio, segnali dati e per il controllo di tutti i dispositivi medicali connessi e controllati tramite 2 monitor touch-screen. L’ulteriore peculiarità del blocco operatorio al “Carlo Urbani” è la disponibilità di 2 sale chirurgiche con standard microclimatico classificato ISO 5, vale a dire con standard ambientale di massima asetticità oggi richiesto per interventi di neurochirurgia, cardiochirurgia, oftalmologia e chirurgia protesica ortopedica. Quest’ultima rappresenta da anni per l’ospedale jesino un vero punto di forza e di eccellenza.


L’OPERATIVITA’ DEL TRASFERIMENTO

La definizione dell’attuale assetto dell’Ospedale Carlo Urbani inizia nel 2009 quando alla Direzione Medica di Presidio è affidato il compito di disegnare l’organizzazione delle attività all’interno della nuova struttura, con la collocazione dei reparti e dei servizi anche in base alle prospettive di sviluppo futuro. Un disegno definito con il fondamentale contributo dei Direttori e dei Coordinatori delle Unità Operative.

Il trasferimento delle ultime Unità operative storicamente presenti nel Presidio del Viale della Vittoria inizia dal mese di ottobre 2014. La programmazione dell’ordine cronologico dei traslochi ha una logica di aree funzionali omogenee. Il 22 ottobre si effettua il primo intervento chirurgico presso il nuovo Ospedale Urbani e lo stesso giorno nasce la prima bambina, con parto naturale.

Durante il periodo del trasferimento delle UU.OO. sono costantemente garantite, per i pazienti di entrambe le sedi ospedaliere, le attività di Diagnostica per Immagini, Laboratorio Analisi e Medicina Trasfusionale, che vedono completato il trasferimento solo dopo il termine di tutte le attività sanitarie all’interno del vecchio presidio.

Parallelamente al cronoprogramma dei traslochi, la Direzione Medica di Presidio è chiamata costantemente a coordinare e rimodulare  l’organizzazione di tutti i servizi in appalto (ristorazione, lavanolo, pulizie e di raccolta e smaltimento rifiuti). L’impegno logistico fondamentale è infatti quello di consentire lo svolgimento dell’intero processo di trasferimento senza alterare il complesso meccanismo delle funzioni dell’ospedale, tenendo conto di tutte le molteplici interazioni possibili dovute alla contemporanea presenza di pazienti sia nel vecchio che nel nuovo presidio ospedaliero.

Pienamente rispettati i tempi previsti per il completamento del trasferimento, il cui programma prevedeva un periodo di circa due mesi fra il trasloco del primo dei reparti ancora presenti all’Ospedale del Viale e l’attivazione del nuovo Pronto Soccorso.

Dallo scorso 21 novembre, data in cui sono cessate tutte le attività sanitarie nel vecchio presidio, la città può pienamente fruire della piena operatività dell’Ospedale Carlo Urbani.


SICUREZZA

L’ospedale Carlo Urbani è dotato di un sofisticato impianto di videosorveglianza costituito da oltre 40 telecamere ubicate sia all’interno della struttura che su tutta l’area esterna. Le telecamere, a colori, sono in parte fissa ed in parte mobile con di sistema dome (rotazione a 360°) e zoom.


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