Liste d'attesa, risoluzione approvata dal Consiglio regionale

Liste d'attesa, risoluzione approvata dal Consiglio regionale

Discusso dal Consiglio regionale il dossier realizzato dalla V Commissione Salute su liste d'attesa e mobilità interregionale.

Ancona - La proposta di risoluzione sulle liste d'attesa e la mobilità sanitaria interregionale, approvata questa mattina dall'Assemblea legislativa, conclude un percorso di analisi e confronto che la V Commissione Salute, presieduta da Gianluca Busilacchi (Pd), ha avviato nelle scorse settimane.
Un atto, che ho fortemente voluto - ha detto Busilacchi - insieme agli altri commissari che ringrazio per il lavoro svolto. Il tema delle liste di attesa è uno dei più sentiti tra i cittadini, non solo marchigiani, ma di tutto il continente. E non ha soluzioni immediate e semplici, ma interroga una pluralità di aspetti, che riguardano sia il lato della domanda delle prestazioni, quello dell'offerta dei servizi e le modalità in cui vengono prescritti.
Oggi con questo atto abbiamo dato 15 indirizzi concreti su tale versante, a partire dalla separazione delle agende tra prestazioni urgenti e screening, la previsione dei codici di priorità in fase di prenotazione, il rafforzamento di una rete di diagnostica pubblica in tutto il territorio regionale e per un maggior numero di ore di lavoro, e infine una revisione del sistema di prenotazione, integrando al CUP sistemi di prenotazione diretta presso i medici dei medici di generale presso le Case della salute. Insomma, una serie di indirizzi articolati che quando vedrà piena attuazione, contribuirà a migliorare uno degli aspetti più sentiti dai cittadini marchigiani, quello dei tempi di attesa per le prestazioni sanitarie
.”
Il documento, che ha ottenuto il via libera a maggioranza, è stato redatto dopo una serie di sedute dedicate allo studio delle principali determinanti dei tempi di attesa, sia sul piano della domanda che su quello dell'offerta e delle modalità di prenotazione delle prestazioni, sia sugli strumenti per contrastare tempi di attesa e mobilità passiva. In un paio di mesi di lavoro sono state effettuate numerose audizioni che hanno coinvolto i dirigenti del sistema sanitario regionale e delle aziende ospedaliere e i medici di medicina generale.
La risoluzione riconosce come obiettivo fondamentale ed urgente quello di aumentare l'appropriatezza delle prestazioni e di rendere compatibile la domanda con la rete dei servizi sanitari, garantendo i LEA (livelli essenziali di assistenza).
Tenendo conto del fatto che il tema dei tempi di attesa ha portata internazionale e “non ha soluzioni semplice e univoche”, l'idea della V Commissione è di intervenire con una serie di misure diversificate. Nella parte conclusiva della risoluzione vengono a tale scopo proposti alcuni indirizzi di governo rivolti alla Giunta regionale che riguardano sia la gestione delle prescrizioni, sia la programmazione delle prestazioni diagnostiche e ambulatoriali, tramite 15 indirizzi attuativi. Tra di essi:
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Oltre all'incentivazione dell'appropriatezza prescrittiva, con una definizione esatta della filiera delle responsabilità (Medici di medicina generale, specialisti ambulatoriali, medici ospedalieri) su cui eserciterà un ruolo chiava il distretto, il documento ricorda l'obbligo di segnalare le classi di priorità nelle ricette, invita alla razionalizzazione e alla differenziazione delle tempistiche e del follow-up (in relazione alla prima visita e ai controlli successivi) e al rispetto dei protocollo specifici per alcune discipline.
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Sul versante delle procedure di prenotazione, viene proposta la revisione e l'aggiornamento del Cup, con lo sviluppo delle agende differenziate, per primo livello, livelli successivi e “pacchetti” di prestazioni, anche tramite appositi software, e sistemi di prenotazioni diversi, ad esempio presso gli studi dei medici di famiglia e le Case della salute, dove i medici di medicina generale e gli specialisti forniranno cure integrate.
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Per contrastare la mobilità ospedaliera si ipotizza, in via sperimentale, il funzionamento delle sale operatorie il maggior numero di ore possibile, che supportato da una puntuale compilazione del programma operatorio, potrebbe ottimizzare i costi di gestione e ridurre le liste d'attesa relative ad interventi classificati come programmabili non urgenti. Proposto inoltre il prolungamento dell'erogazione delle prestazioni specialistiche ambulatoriali in orario feriale serale, nonché nei giorni prefestivi e festivi.
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Viene individuato come strumento prioritario per la mobilità sanitaria, la politica degli accordi di confine, volta a ridurre il numero di prestazioni erogate extra-regione.

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