L’Associazione "UnKG e
Dintorni", nata all’interno dell’Ospedale “Mazzoni” di Ascoli
Piceno dall’incontro tra genitori di bimbi prematuri o con
patologie, esprime la propria preoccupazione nell’aver appreso
l’intenzione da parte della Direzione Sanitaria circa la riduzione
dei posti letto nel reparto di Patologia Neonatale e, ancora più
grave, della probabile chiusura totale.
Nel caso in cui questa
ipotesi diventasse realtà, qualora si verificassero nascite
premature o con problematiche, il personale medico sarebbe costretto
a trasferire i neonati in altre strutture (Ancona? Rimini? Pescara?)
con conseguente rischio durante il trasporto in ambulanza, e non da
meno, il derivante danno emotivo ed economico dei familiari che si
troverebbero costretti a fare i pendolari per stare vicini ai loro
figli.
Noi genitori
dell’Associazione avendo vissuto in prima persona l’esperienza
del ricovero dei propri figli, per prematurità e/o altre malattie,
non possiamo permettere che un servizio così “essenziale e prioritario” venga soppresso, mettendo a rischio la vita dei
neonati che potrebbero subire gravi danni causati dalla mancanza di
un’adeguata assistenza in termini di tempo, di strumentazione e di
personale qualificato.
Riteniamo fermamente che
sia d’obbligo, all’interno dell’Area Vasta 5, garantire e
mantenere l’assistenza neonatale ai nascituri in una struttura già
efficiente e attrezzata.
Ognuno di noi potrebbe
documentare, attraverso la propria esperienza personale, quanto sia
stato importante per i nostri figli essere curati ed accompagnati,
nei tempi giusti, con accuratezza, professionalità e amore anche
fino all’ultimo giorno di vita di qualche bimbo speciale.
Per tali motivi chiediamo
alla Direzione sanitaria e alle autorità competenti di valutare con
attenzione la propria decisione a partire proprio dai gravi rischi e
disagi a cui andrebbero incontro i piccoli pazienti e i loro
familiari.
E’ fondamentale che le
autorità tutelino “le categorie fragili” secondo i principi
fondamentali della Costituzione Italiana che all’art. 32 dispone:
“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto
dell’individuo e l’interesse della collettività, e garantisce
cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un
determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge.
La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal
rispetto della persona umana”.
Confidiamo anche
nell’appoggio e nella vicinanza di quanti non sono stati mai
direttamente coinvolti in questa esperienza ma che devono essere a
conoscenza dell’esistenza di un reparto funzionale e altamente
qualificato, all’interno del nostro Ospedale.