C'è l'accordo sulla riforma sanitaria marchigiana

C'è l'accordo sulla riforma sanitaria marchigiana

Siglato il protocollo d'intesa tra giunta regionale delle Marche, enti ed aziende del Servizio sanitario regionale e organizzazioni sindacali dell'area della dirigenza medica e veterinaria e della dirigenza sanitaria.

Siglato il protocollo d'intesa tra giunta regionale delle Marche, enti ed aziende del Servizio sanitario regionale e organizzazioni sindacali dell'area della dirigenza medica e veterinaria e della dirigenza sanitaria.
E' la partenza della riforma della sanità marchigiana adeguata ai vincoli della spending review. Oggi il presidente Gian Mario Spacca e l'assessore alla Salute, Almerino Mezzolani hanno dato l'imprimatur.
Nell'accordo siglato ci sono dei punti portanti della complessa riforma sanitaria. Centrale quella del personale, per settore per il quale c'è l'impegno a rideterminare la dotazione organica, definire il programma triennale del fabbisogno e prevedere la copertura al 100 per cento del fabbisogno del personale sanitario a tempo indeterminato secondo criteri di legge sule assunzioni. Per i rapporti di lavoro flessibile, con il limite di spesa del 70% (anno 2009), c'è il completamento delle stabilizzazioni definite a febbraio del 2013 e il limite a favorire posti di lavoro a tempo indeterminato. Regole uniformi per tutte le Aziende ed Enti per attribuzione di incarichi e indennità di esclusività al dirigente al compimento del 5° anno e dei nuovi incarichi al compimento del 15° anno.
Il piano organizzativo.
Nell'organizzazione dipartimentale, c'è possibilità di incrementare, rispetto alle riduzioni formulate nelle proposte dei piani di area vasta, il numero dei dipartimenti funzionali, delle macrostrutture, delle funzioni di coordinamento di attività intra aziendali, interaziendali, regionali. Revisione in base alla maggiore complessità delle attività, che deriva dalla riorganizzazione, rispettando comunque il vincolo economico della spesa di personale pari a quella sostenuta nell'anno 2004, ridotta dell'1,4%.
Sulle strutture semplici e complesse, per le quali, anche se resta il vincolo delle riduzioni rispettivamente del 30,3% e del 25,8%, si potrà rivisitarne l'assegnazione per garantire i requisiti minimi se carenti.
Presidio ospedaliero unico di area vasta, attivato alla conclusione del percorso di riorganizzazione della rete ospedaliera, per il quale sono state stabilite la sede di assegnazione del dirigente, che coincide con l'ex ospedale di rete, ora definito stabilimento del presidio unico, la presenza di medici di direzione sanitaria con qualifica contrattuale adeguata a supporto della complessità dello stabilimento e dell'autonomia gestionale, nonché l'adeguamento delle funzioni di psicologia nelle strutture territoriali ed ospedaliere e all'area farmaceutica territoriale ed ospedaliera.
Continuità assistenziale.
Prevede cure tempestive per i pazienti ricoverati nell'intera giornata. Definito un modello organizzativo omogeneo presso ciascuno stabilimento ospedaliero del Presidio ospedaliero unico di Area vasta, con presenza di personale dedicato per Pronto Soccorso - Obi/Murg; Anestesia - Rianimazione; Utic - Cardiologia - emodinamica; Ostetricia e Ginecologia - Pediatria, se fosse presente un punto nascita; Radiologia, in caso di elevata frequenza di chiamate; l'intervento della Medicina d'urgenza per le U.O. di Area medica e della guardia notturna e festiva dipartimentale per l'Area Chirurgica. - Le macro aree Prevenzione e Territorio, per le quali, oltre alla necessità di organizzare ogni Servizio Pubblico Essenziale, specificatamente per disciplina ed i Servizi di Sanità Pubblica Veterinaria nell'arco delle dodici ore diurne, si è stabilito di costituire due tavoli regionali permanenti che affrontino le tematiche relative a distretti, dipendenze patologiche, salute mentale, materno-infantile, Umee e Umea, farmaceutica; i lavori dei tavoli si devono concludere entro il 30 maggio 2014 e saranno utilizzati ai fini del presente protocollo. Con la sottoscrizione del protocollo d'intesa, i direttori generali delle aziende e degli enti del Servizio sanitario regionale si impegnano ad avviare, entro il mese di aprile, il confronto con le organizzazioni sindacali della dirigenza medica veterinaria e sanitaria per l'applicazione omogenea del protocollo stesso nelle singole Aree Vaste.


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