Il Registro è stato istituito nelle scorse settimane presso l’Agenzia regionale sanitaria (Ars), superati gli ultimi problemi legati alla legislazione in materia di dati sensibili e privacy.
I rapporti con l’Università verranno disciplinati con una convenzione che sarà firmata dal direttore dell’Ars, Enrico Bordoni.
L’ateneo camerte fornirà indicazioni metodologiche sulla raccolta e sull’analisi dei dati: strumenti necessari per costruire gli indicatori scientifici di monitoraggio delle patologie tumorali. Inoltre predisporrà programmi di formazione del personale che dovrà lavorare al Rtr.
È stata scelta Camerino perché l’Università ha attivato, dal 1991, il Registro tumori della provincia di Macerata, acquisendo una consolidata esperienza nella sorveglianza della popolazione. Inoltre è in possesso dei riconoscimenti scientifici dell’Associazione italiana registri tumori e di quella internazionale di Lione.
Il Rtr sarà un’articolazione dell’Osservatorio epidemiologico regionale dell’Ars che coordina tutte le rilevazioni degli enti del Servizio sanitario regionale. “Il registro tumori regionale – dice il presidente della Regione, Gian Mario Spacca - sarà la principale base di studio per indagini statistiche e scientifiche sulle possibili correlazioni tra insorgenza di patologie tumorali e presenza di rischi ambientali. Per questo motivo dovrà divenire punto di riferimento centrale a copertura di tutto il territorio regionale. Uno strumento di ulteriore sicurezza per la comunità marchigiana e di importanza strategica per le istituzioni”. “La realizzazione del Rtr rappresenta un fondamentale strumento per la valutazione epidemiologica della popolazione – rileva l’assessore alla Salute, Almerino Mezzolani – Risulta, inoltre, essenziale per avere a disposizione informazioni sulle specifiche forme di patologia oncologica, sullo studio clinico, sull’efficienza dei percorsi diagnostici e terapeutici intrapresi. Rappresenta anche uno strumento efficace di monitoraggio e sorveglianza della salute della popolazione, specialmente in aree specifiche dove si rilevano problematiche ambientali di particolare criticità”.