È una forma di cancro aggressiva e molto diffusa: eppure i cittadini non sembrano esserne informati. Il 77% non conosce i sintomi, l’88% non ha mai letto nulla in merito e il 97% non ne ha mai parlato con il proprio medico di famiglia.
Ma l’81% sarebbe interessato a saperne di più. Sono i dati del sondaggio promosso dalla campagna nazionale di sensibilizzazione “PanCrea: creiamo informazione”, che tocca oggi Ancona, voluta dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e dalla Fondazione “Insieme contro il cancro” in sette Regioni e unica nel suo genere. “Il nostro è un centro di riferimento – afferma il prof. Stefano Cascinu, Direttore dell’Oncologia Medica degli Ospedali Riuniti di Ancona a Presidente AIOM –. Il nostro tour è fondamentale perché punta a informare la popolazione, soprattutto sulla prevenzione, particolarmente importante quando si tratta di un tumore molto difficile da curare.
Seguire uno stile di vita sano è necessario per ridurre il rischio di cancro, anche del pancreas.
Ma, secondo il 49% delle persone che hanno risposto al sondaggio (oltre 1.500), una condotta equilibrata serve a poco. Forse non sanno, ad esempio, che uno dei pericoli più grandi è la sigaretta: infatti il 23% di loro fuma. Ma non solo. Il 55% non pratica esercizio fisico con regolarità e solo uno su dieci mangia le porzioni di frutta e verdure raccomandate. Comportamenti non corretti, su cui dobbiamo intervenire”.
Nell’ambito della campagna “PanCrea”, resa possibile grazie al contributo incondizionato di Celgene, sono stati realizzati due opuscoli informativi, uno dedicato alla prevenzione e uno ai pazienti, oltre a un ulteriore questionario per gli oncologi.
“Se vogliamo aumentare le diagnosi precoci e provare a cambiare la storia di questo tumore, dobbiamo rafforzare la collaborazione con altri specialisti: l’approccio multidisciplinare per le forme metastatiche risulta invece essere ‘poco frequente’ per il 43% degli oncologi – affermano la dott.ssa Rosa Rita Silva, Direttore dell’Oncologia Medica dell’A.V. 2 di Fabriano e il dott. Massimo Marcellini, Oncologo dell’Ospedale Civile di Senigallia –. Dobbiamo rivolgerci anche al nostro esterno, in modo particolare ai medici del territorio: solo loro conoscono perfettamente la storia dell’assistito e possono individuare le situazioni a rischio, attuando strategie di prevenzione”.
Creare informazione e dibattito è fondamentale per rafforzare il collegamento tra specialista e ‘camice bianco’, soprattutto ora che i tumori, grazie anche alle nuove terapie, fanno sempre meno paura. “Secondo questo sondaggio, per il 58% dei cittadini il cancro non è più un ‘male incurabile’ – aggiunge il dott. Fulvio Borromei, Presidente dell’Ordine dei Medici di Ancona –. Ma l’operazione culturale non si può fermare: il 100% degli abitanti della Penisola deve sapere che oggi le neoplasie si possono sconfiggere.
È un processo che coinvolge anche i medici di famiglia, perché ricevono quotidianamente pazienti oncologici. Si deve riuscire a cogliere i primi segnali di malattia, per indirizzare precocemente gli assistiti al centro di riferimento, distribuendo sul territorio il management delle persone in carico.
Con ‘PanCrea’ torniamo finalmente a occuparci di una patologia praticamente misconosciuta”. “FAVO, AIMaC e la Fondazione ‘Insieme contro il cancro’ affrontano questi temi a 360° – sottolinea il dott. Giorgio Saitta, Presidente dell’Associazione Oncologica Fabrianese –. Vogliamo occuparci sempre più di tumori negletti come quello al pancreas, che trovano poco spazio nei media, perché rappresentano un’emergenza sanitaria, sociale ed economica. Deve essere una vera e propria chiamata alle armi, in stretta collaborazione con le Istituzioni e il mondo medico”.
“La ricerca scientifica sta finalmente segnando significativi passi avanti contro le neoplasie del pancreas, finora molto difficili da affrontare – spiegano il prof. Massimo Falconi, Direttore della Chirurgia Pancreatica dell’ospedale anconetano e il dott. Giorgio de Signoribus, Direttore dell’Oncologia Medica dell’Ospedale “Madonna del Soccorso” di San Benedetto del Tronto –. È stato infatti approvato in Europa, anche per questa patologia, il nab-paclitaxel (paclitaxel legato all’albumina in nanoparticelle): un farmaco già disponibile nel trattamento del cancro della mammella metastatico, che sfrutta le più recenti scoperte in ambito di nanotecnologia”.
“La nano medicina rappresenta un punto di svolta contro il tumore pancreatico – conclude il prof. Cascinu –, perché determina un aumento significativo nella sopravvivenza a un anno. Ci auguriamo che il farmaco possa essere presto rimborsato dal SSN, anche per questa nuova indicazione, probabilmente già nella prima metà del 2014”.