Stroppa: 'Non tagliamo servizi, vogliamo dare una sanità efficiente'

Stroppa: 'Non tagliamo servizi, vogliamo dare una sanità efficiente'

Una bufala che chiuda Nefrologia. Non si puo' giocare sui pazienti dializzati

Nell'Area Vasta 5 (Ascoli Piceno San Benedetto) il direttore Giovanni Stroppa ha una marcia in più rispetto ad altre realtà regionali visto che la recente approvazione delle Reti Cliniche ha trovato il Piceno già precursore in alcuni ambiti. L'Area Vasta funziona come il pane che comprate per la giornata: lo mangerete fresco e facilmente digeribile se ne avrete comprato una giusta misura, altrimenti diverrà secco e magari lo getterete nei rifiuti se non avrete considerato l'esigenza giusta di questo alimento per la vostra famiglia.
E' un esempio calzante per la sanità: via gli sprechi per rendere un servizio più efficace al passo con i progressi terapeutici.
Tutto questo per dire che non si può vivere due giorni con i media che alimentano una falsa notizia, quella della soppressione del reparto di Nefrologia, creando una manifestazione dei pazienti dializzati minacciando di non fargli fare la dialisi e quindi danneggiandoli gravemente sulla base del nulla assoluto.
«Non c'è mai passato per la mente di chiudere questo servizio – afferma il direttore Stroppa in sintonia con il direttore di Nefrologia Francesco Bruni che aggiunge: «Ho appena ricevuto questo incarico. Sono stato per molti anni ad Ascoli dove oggi ritrovo molti miei colleghi per i quali nutro una profonda stima. Per altrettanto tempo ho lavorato a San Benedetto. Siamo di fronte a due reparti d'eccellenza che potranno creare una sinergia che darà risultati interessanti per tutti i pazienti che arriveranno nel Piceno».
Il passo è chiaro: finita la logica della lotta al primariato. In Area Vasta ci saranno due servizi nei due ospedali e un solo primario. Non significa dunque chiudere o ridurre i servizi. Ci sarà un regista per lo stesso film girato da due troupe specializzate. Il biglietto per i cittadini non muterà, vedranno il film in sale diverse.
Stesso discorso vale per la Neurologia che al momento vede in aumento il personale medico (sono 12) che vede percorsi ambulatoriali protetti al Mazzoni e la specializzazione di sistema nel trattamento dell'Ictus che resta insieme all'infarto la patologia mortale più presente.
Nella sanità picena ci sono, e hanno dato notevoli risultati, due strade privilegiate per il trattamento di infarto ed ictus che velocizzano l'azione terapeutica e si salvano più vite. In Neurologia è aumentato il numero di pazienti ambulatoriali e quindi è previsto un aumento del personale tecnico di neuro fisiopatologia. Provvedimento che diminuirà le liste d'attesa.
A questo punto, e in senso generale, vale la pena ricordare che se un paziente che non stia veramente in condizioni da ricovero voglia rimanere ricoverato, rischia di essere aggredito da infezioni batteriche. E quelle presenti in ambiente ospedaliero sono temibili, molto aggressive perché si tratta di batteri che hanno sviluppato eccezionale resistenza a una cospicua quantità di farmaci.
Morale: meno state in ospedale è più sicuri sarete di non contrarre patologie collaterali. Questo non vuol dire che nei presidi medici non si adottino sistemi di sicurezza antisettica, tuttavia in tutti gli ospedali italiani il rischio è presente. Altro punto da sfatare è quella della perdita dei punti nascita: ce ne sono due e questi resteranno perché sono vicini entrambi alle mille nascite annuali e si stanno attivando progetti per arrivare alla soglia dei mille che per i dettami dei piano sanitario renderebbe intoccabili i punti nascita piceni.
Area vasta vuol dire sinergia quella di Ascoli-San Benedetto precorre i tempi e, per esempio, in Gastroenterologia ha creato con l'Area vasta 4 di Fermo una collaborazione, cosa che avverrà anche per Anatomia patologica, dato che Fermo ricorre al Torrette di Ancona mentre Ascoli darebbe maggiori celerità al servizio. Per Anatomia patologica, appunto, le prove per il concorso del nuovo primario inizieranno il 22 ottobre.
Anche per la Riabilitazione a breve ci sarà un concorso e entro ottobre avverrà la nomina dei capi dipartimento organizzativi, ci sono già le terne dei nomi, mentre per quelli funzionali forse si ci saranno entro novembre. «Intanto – dice Giovanni Stroppa – abbiamo fatto passi avanti con notevoli investimenti: solo per il blocco operatorio in due anni abbiamo speso 5 milioni di euro. Sono giunti quasi a conclusione i lavori per la sala Pet che dovrebbe arrivare entro novembre.
La nostra Diabetologie, rispetto alla Reti Cliniche è l'unica struttura complessa a livello regionale». Per la polemica del sindacato sui tagli al personale Stroppa dice la sua. «Il sindacato fa il sindacato – dice il direttore d'Area Vasta 5 – noi in realtà abbiamo aumentato il numero dei contratti a tempo indeterminato ( personale infermieristico e oss) che sono trenta in più, manterremo i tempi indeterminati perché a fine anno ce ne saranno 50 e a questo punto il Δ, cioè la differenza sui 200 iniziali sarebbe di 40 in meno, ma ci sono percorsi di stabilizzazione per assumere altre 20 persone a tempo determinato. In conclusione deve essere chiaro che quando parliamo di Piano d'area vasta s'intende un piano che è sottoposto a revisioni annuali per valutare tutte le necessità.
Ribadisco quindi che non si chiudono servizi, si rendono più efficienti. Non butto via i soldi, li reinvesto sulle persone. L'obiettivo è dare una corretta sanità a tutto il territorio».