E’ quanto dichiara Roberto Ghiselli, segretario generale Cgil Marche.
Al di la del merito, continua Ghiselli, “ rispetto al quale come organizzazioni sindacali confederali abbiamo espresso diverse riserve, le scelte programmate rappresentano al massimo il tentativo di razionalizzare il sistema liberando risorse ma di riforma si potrà parlare solo nel momento in cui la Regione saprà dare risposte ai problemi veri della sanità “.
Problemi, insiste il segretario, “che sono rappresentati da un insostenibile allungamento delle liste di attesa, da un costo eccessivo dei servizi a carico dei cittadini ed dal ricorso crescente ai servizi privati, dalla costante carenza di risorse per sostenere i bisogni crescenti”.
Questi ultimi sono costituiti dai servizi socio-sanitari territoriali, residenziali e domiciliari (rivolti in particolare verso le fasce più fragili della popolazione), dalla prevenzione e dalla creazione di una rete di servizi primari diffusi nella regione attraverso le Case della Salute. “Tutte questioni – osserva Ghiselli - sulle quali è necessario investire le risorse che si dovrebbero liberare attraverso la riorganizzazione della rete ospedaliera.
Su tali problematiche, ci aspettiamo ancora risposte ed impegni concreti dalla Regione, a partire dalla prossima riunione prevista per il 16 settembre. Solo a quel punto, con il rafforzamento dei servizi che più coinvolgono la popolazione, si potrà parlare di riforma e non di una mera politica dei tagli”.
“Se poi qualcuno – conclude - pensasse di utilizzare i fondi della sanità per tamponare altre esigenze, commetterebbe un grave errore e troverebbe il sindacato, ma non solo, a contrastare questa prospettiva”.