Con l’obiettivo di combatterla, puntando su una alimentazione corretta come cura e prevenzione, è nata una nuova associazione scientifica no profit “Brain and Malnutrition in Chronic Diseases”, presentata oggi alla stampa.
Gli obiettivi di “Brain and Malnutrition” sono principalmente: la diffusione delle evidenze scientifiche in campo nutrizionale; l’informazione e l’aggiornamento di medici, dietisti e personale sanitario; la promozione e la diffusione di studi su nutrizione e malnutrizione; progetti in ambito sociale, anche nei Paesi del Terzo Mondo.
“L’associazione nasce perché se da una parte il fenomeno della malnutrizione è in crescita, sono ancora insufficienti le strutture di dietetica e nutrizione operanti in Italia, basti pensare che trattiamo solo il 10% degli obesi. Abbiamo quindi creato una rete di collaboratori che unisce medici ed operatori sanitari impegnati nel campo della nutrizione clinica – ha spiegato Michela Barichella, promotrice e Presidente di “Brain and Malnutrition”, responsabile Dietetica e Nutrizione Clinica ICP di Milano – con più di cinquanta esperti e referenti per patologia e per area, distribuiti su tutto il territorio italiano. In questo network, destinato a crescere, sono presenti anche personalità di rilievo nazionale ed internazionale. Abbiamo creato un sito web che favorisce l’interazione tra esperti, medici e strutture che si occupano di nutrizione. L’impegno maggiore dell’Associazione è quello sociale. Per esempio siamo già mobilitati per sostenere la rimborsabilità degli alimenti aproteici ai pazienti affetti da Parkinson, prodotti per la disfagia e per tutti quei supporti dietoterapici che aiutano le persone svantaggiate, fragili e malnutrite che non vogliono o non possono nutrirsi”.
L’approccio metodologico di “Brain and Malnutrition” è caratterizzato dallo studio della relazione causale tra le attività neurologiche e le patologie derivanti dalla malnutrizione, come ha spiegato Gianni Pezzoli, Presidente scientifico di “Brain and Malnutrition”, Presidente Associazione Italiana Parkinsoniani e Presidente della Fondazione Grigioni, Fondazione che da sempre sostiene la ricerca in campo nutrizionale nella Malattia di Parkinson: “Tutto parte dal cervello. Il cervello è responsabile della regolazione di tutte le funzioni dell’organismo umano e si occupa anche del controllo degli impulsi tramite l’azione di molecole (neurotrasmettitori) come la serotonina e la dopamina. Quest’ultima è coinvolta nel controllo degli impulsi e nei meccanismi di regolazione di fame e sazietà. La sua l’attività si riduce nei pazienti affetti da Malattia di Parkinson. Se presente nel cervello in quantità eccessive, la dopamina può aumentare il senso di fame ed causare un aumento importante dell’ingestione di cibo”.
“Nel Parkinson – ha sottolineato Pezzoli - abbiamo notato che, in alcuni pazienti che assumono farmaci in grado di aumentare l’attività della dopamina, si possono osservare comportamenti in cui vi è uno scarso controllo degli impulsi, come un aumento del senso di fame difficile da controllare, ma anche l’iperattività sessuale, passione per il gioco d’azzardo, per lo shopping compulsivo ed altro. Siamo convinti che le patologie derivanti da una cattiva nutrizione abbiano una radice da ricercare a livello cerebrale e che vadano quindi analizzate le emozioni in eccesso e le compulsioni che portano alla malnutrizione”.
Il portale di “Brain and Malnutrition” (www.bm-association.it) sarà uno strumento fondamentale per coordinare le attività: qui sarà possibile trovare news, progetti, studi relativi alle varie patologie correlate alla malnutrizione, un’area formazione ed un’area riservata ai medici.
“In quest’area del sito sarà possibile scaricare materiale didattico di grande utilità per il trattamento di molte patologie come slides, pubblicazioni e indicazioni dietetiche – ha precisato Emanuele Cereda, Responsabile Scientifico di “Brain and Malnutrition”, medico, specialista in Scienza dell’Alimentazione, Fondazione Irccs Policlinico San Matteo di Pavia - Attraverso un approccio rigorosamente scientifico di ‘evidence-based medicine’ lo scopo della nuova associazione è quello di amplificare la consapevolezza circa la dimensione del problema e le relative conseguenze sullo stato di salute. Migliorare quindi la conoscenza dei meccanismi che ne stanno alla base ed i metodi corretti per la sua identificazione permetterà di porre le basi per un appropriato trattamento del problema. È da questo percorso che nasce e procede la ‘good clinical practice”.
Sulle due facce della malnutrizione nei Paesi sviluppati e quelli in via di sviluppo Benvenuto Cestaro, Presidente Onorario di “Brain and Malnutrition”, Direttore per molti anni della Scuola di Specializzazione in Scienza dell’Alimentazione dell’Università degli Studi di Milano, ha dichiarato: “Nei Paesi in via di sviluppo vi è una prevalenza importante della malnutrizione, che provoca un alto tasso di mortalità (soprattutto infantile) e rende più difficile da curare tutte le patologie, soprattutto quelle di tipo infettivo. Al contrario, in Occidente gli eccessi alimentari concorrono a provocare un’aumentata incidenza di diabete, patologie vascolari ed obesità, che rappresentano alcune tra le principali cause di morte in queste aree geografiche. Per questo, combattere la malnutrizione è un obiettivo di fondamentale importanza per la salute umana”.