Obesi e sedentari un terzo dei ragazzi italiani

Obesi e sedentari un terzo dei ragazzi italiani

Si consiglia alle famiglie più attività fisica, oltre ad una alimentazione adeguata

“Sapevamo purtroppo che la popolazione italiana, compresi i bambini, tende all’obesità – ha commentato la dottoressa Michela Barichella, responsabile medico della Struttura di Dietetica e Nutrizione clinica degli Istituti Clinici di Perfezionamento di Milano – ma quello che più stupisce è il dato sulla sedentarietà dei ragazzi obesi, ovvero quelli che avrebbero più bisogno di muoversi. La ricerca  inoltre evidenzia che il consumo di frutta raccomandato, di almeno tre frutti al giorno, mediamente non è rispettato e le abitudini peggiori da questo punto di vista si possono purtroppo riscontrare nei bambini più piccoli e in quelli che hanno una circonferenza vita più ampia. Per questo è importante educare i genitori, in particolar modo le mamme, che normalmente organizzano le attività e la giornata alimentare dei loro figli, con particolare attenzione a pasti come colazione e merenda”.

La ricerca dell’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano ha utilizzato due specifici metodi di misurazione. Il primo, molto semplice, consiste nel rapporto tra la misura della vita e l’altezza del bambino, e può essere un ottimo metodo di verifica anche per i genitori: quando questo valore è maggiore di 0,5 è indice di obesità viscerale, anche se il peso del bambino risulta essere nella norma.

Dai dati rilevati con questa tipologia di misurazione emerge che, nel campione osservato,  il 32% dei ragazzi ha un indice maggiore di 0,5 e presenta quindi un rischio metabolico più elevato rispetto ai coetanei con valori inferiori. L’ accumulo di grasso a livello addominale è più presente nei ragazzini del Sud rispetto a quelli del Nord (57,7% versus 42,3%) e nelle femmine rispetto ai maschi (51,6 % versus 48,4).

Gli stessi risultati sono emersi con il secondo metodo, che utilizza i percentili di Cole, ovvero parametri che considerano le curve di crescita: il BMI (rapporto tra il peso e quadrato dell’altezza) differenziato per sesso e fascia d’età. A partire da questa valutazione, normalmente eseguita dal pediatra, emerge la medesima percentuale: il 32% dei ragazzi presenta un peso al di sopra della normalità, e si conferma la presenza di maggior sovrappeso e obesità nelle regioni meridionali.

I dati mostrano inoltre che i ragazzi che hanno un peso nella norma fanno più attività fisica dei coetanei sovrappeso, e che la tendenza alla sedentarietà praticamente raddoppia (36,2% contro il 16,8 dei  normopeso) nei giovani con un peso in eccesso.

“Attenzione: il grasso accumulato nell’addome può ridursi e anche di molto se viene eseguita con regolarità attività motoria e sportiva - avverte il professor Claudio Maffeis, docente di Pediatria presso l’Università di Verona e componente del Comitato Scientifico dell’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano - Per migliorare o risolvere il problema è quindi importante affiancare all’alimentazione corretta una buona pratica motoria in tutti i bambini ed adolescenti”.

Il peso di bambini e adolescenti non è dunque il solo elemento da monitorare: in particolare, l’aumento di grasso a livello di girovita, importante fattore di rischio di problemi al cuore, di pressione e di grassi nel sangue, è una questione particolarmente rilevante nei più giovani, che hanno bisogno di essere seguiti e controllati, anche al fine di prevenire gravi problematiche da adulti.

Argomenti