E' attesa tra breve la pubblicazione dei risultati ottenuti sulla rivista di scienze biologiche "Nature Communications".
La ricerca, coordinata dal prof. Guglielmo Lanzani, voleva trovare eliminare i disturbi visivi legati a un cattivo funzionamento della retina. Centro cruciale nei nostri occhi dove alcuni fotorecettori neuronali captano i segnali luminosi e li commutano in impulsi elettrici. Gli impulsi elettrici generati, tramite il nervo ottico raggiungono il cervello. Qui vengono trasformati in immagini. Se i fotorecettori risultano difettosi, il soggetto andrà incontro a una serie di problemi, fra cui il daltonismo o addirittura la cecità.
Per ovviare alle mancanze dei fotorecettori, i ricercatori hanno creato una retina artificiale che ne assolva le funzioni. Si tratta in sostanza di un ponte di collegamento fra le cellule nervose e materiale organico denominato rr-P3HT:PCBM, che svolge in sostanza il lavoro dei fotorecettori captando i segnali luminosi e trasformandoli in elettricità, la quale appunto attiva i neuroni.
Per il prof. Lanzani “l'utilizzo di questo materiale organico semiconduttore è stato decisivo nel superare diversi problemi. Il fatto di essere organico lo rende soffice, leggero e flessibile, garantendo una buona biocompatibilità ed evitando complicazioni ai tessuti circostanti. Inoltre, essendo un polimero semiconduttore, ha la capacità di trasmettere impulsi elettronici e ionici senza una grande dispersione di calore, che potrebbe causare diversi danni al sistema nel suo complesso".