I provvedimenti regionali parlano chiaro: 20 milioni in meno sulla spesa del personale tra il 2011 e il 2012, 17 milioni in meno sul fronte dell'acquisto di beni e servizi, 7 milioni sulla farmaceutica.
Se il taglio si abbatterà in termini lineari su tutto il territorio regionale, non modulando i risparmi a seconda delle situazioni di partenza, le conseguenze per il Piceno potrebbero essere davvero drammatiche. Sappiamo bene che ad Ancona e Pesaro gli standards organizzativi sono ben superiori a quelli di Ascoli sia per quanto riguarda il personale medico che la dotazione infermieristica. Se dovessimo sopportare ulteriori decurtazioni, rischieremmo un ulteriore processo di dequalificazione che, alla lunga, porterebbe il Mazzoni ad assumere le sembianze di un grande poliambulatorio.
Siamo di fronte ad una vera e propria emergenza: i medici navigano a vista, a giugno scadranno diversi contratti a tempo determinato e nessuno ne conosce il destino, molti reparti sono sottodimensionati a livello medico e infermieristico. Purtroppo questa situazione si verifica proprio nel momento in cui sarebbe stato possibile, al contrario, produrre attrattivitá dal vicino Abruzzo con evidenti vantaggi per il servizio sanitario regionale. Esattamente come sta accadendo per le strutture private che, legittimamente, aumentano i propri fatturati grazie alla mobilitá proveniente dal teramano e dalla provincia di Rieti. Scontiamo evidentemente, in questo frangente, la debolezza delle gestioni che nel tempo si sono susseguite ai vertici della zona territoriale 13 ed oggi, il pur preparato, Mannucci si trova con le armi spuntate. Soprattutto per effetto del ridimensionamento delle competenze procurato dalla recente legge regionale 17/2010.
Ci troviamo, in definitiva, ad affrontare un'ulteriore emergenza e credo sia giunta l'ora di fare un appello a tutta la classe dirigente del territorio affinché si promuova un'azione unitaria a difesa della Sanitá Picena. Il rischio di una grave dequalificazione del sistema è alto. La Sanitá la fanno i medici. Ma se i professionisti scarseggiano e quelli bravi non sono messi in condizione di lavorare, prima o poi, assisteremo ad uno svuotamento dell'ospedale Mazzoni. Sia di medici che di pazienti."