Si tratta anche di un modo di “rendere conto” ai contribuenti di come vengono impiegate le (scarse) risorse pubbliche riservate alla ricerca e mostrare quanto siano infondate le generalizzate accuse di scarsa produttività scientifica rivolte alle Università.
Questa settimana presentiamo la ricerca dal titolo “Determinazione gravimetrica diretta della concentrazione in massa di aerosol - polveri sottili - nell'Antartide centrale”, che porta la firma di Anna Annibaldi , Cristina Truzzi, Silvia Illuminati e Giuseppe Scarponi, uscita su Analytical Chemistry, 2011, n° 83 (1), pagg. 143-151, Dicembre 2010. A proposito di polveri sottili, mentre nelle nostre città si stanno superando ampiamente i valori "soglia" fissati dalla normativa (e si attuano pesanti limitazioni al traffico), esce su una prestigiosa rivista internazionale una pubblicazione dell'Università Politecnica delle Marche sul contenuto di queste particelle in Antartide. I nostri ricercatori hanno determinato per la prima volta per via diretta la concentrazione di aerosol (PM10, polveri sottili) nell'atmosfera della Calotta Polare antartica.
Lo studio è stato condotto presso la base italo-francese "Concordia", che si trova a 3250 metri sul livello del mare e a 1000 km dalla costa. I prelievi sono stati effettuati durante l'estate australe ad una temperatura media di circa -30º C. Le misure sono state effettuate mediante gravimetria (pesata differenziale dei filtri di raccolta dell'aerosol) in camera climatica (temperatura 15±0.5º C, umidità relativa 2.0±1.0%). I risultati mostrano che la concentrazione di aerosol è dell'ordine di 0.1 µg/m3, circa 1/10 di quella relativa alle aree costiere antartiche e 500 volte inferiore rispetto al limite giornaliero europeo di 50 µg/m3.