“Ricostruzione e transizione ecologica: necessaria l’implementazione di una governance strutturata ed integrata che consenta il raggiungimento degli obiettivi del Green Deal in modo capillare nel territorio. Rafforzare il Patto dei Sindaci e il Patto per il Clima.”
Primo
impegno a Bruxelles per l’assessore regionale alla Ricostruzione e
Trasporti, Guido Castelli
recentemente nominato componente
del Comitato europeo delle Regioni
come membro permanente della delegazione italiana. Castelli ha
svolto, infatti, il suo intervento nell’ambito della Settimana
Europea delle regioni e delle città,
l’evento annuale dedicato alla politica regionale,
organizzato ogni anno a Bruxelles. Un appuntamento che è diventato
una piattaforma di comunicazione e di networking unica, che riunisce
regioni e città di tutta Europa attraverso i relativi rappresentanti
politici, funzionari, esperti e accademici.
Castelli ha
parlato della strategia della Regione Marche rispetto alle nuove
politiche europee per promuovere e finanziare la doppia transizione
del Green Deal e Next Generation EU. Sottolineando dapprima
l’importanza che il Green Deal ha in questa legislatura, Castelli
ha ribadito che “una delle priorità di questo governo regionale è
quella della ricostruzione post-sisma come progetto di attuazione
di queste politiche. Nella Regione Marche, la programmazione
2014-2020 ha destinato alla transizione verso un’economia a basse
emissioni di carbonio 116 milioni di €, di cui 58 milioni di
risorse straordinarie sono stati investiti nelle aree colpite dal
sisma. A queste poi vanno aggiunte le risorse utilizzate dalle
imprese in progetti di ricerca innovativi rivolti a diminuire
l’impatto ambientale dei propri processi produttivi.”
Più
specificatamente riguardo alla transizione verde e digitale, il Piano
di ricostruzione post-sisma ha come impegno fondamentale una
ricostruzione con edifici a bassa emissione di CO2, sia per le
case private, le imprese, sia per gli edifici pubblici come le scuole
e gli ospedali che sono particolarmente energivori.
“Gli
immobili – ha spiegato Castelli - sono responsabili del 40%
delle emissioni in Europa. La stessa presidente Von der Leyen ha
sottolineato nell’intervento sullo Stato dell’Unione la necessità
che il settore edilizio, oggi fonte di emissioni, debba
trasformarsi in una fonte di assorbimento, grazie all’uso di
materiali di costruzione come il legno e di tecnologie intelligenti
rese disponibili dall’Intelligenza artificiale. Ebbene come Regione
Marche siamo e continueremo ad essere particolarmente attenti nella
ricostruzione post-sisma a cogliere tutte le opportunità di
finanziamento trasversali alle diverse politiche UE per il clima e
l’energia ed a quelle della nuova Banca per il Clima che metterà a
disposizione un trilione di euro per i prossimi 10 anni. Negli
interventi previsti nel POR FESR – ha proseguito Castelli
- nell’asse dedicato alla transizione verde e
all’abbattimento dell’emissione di CO2 la Regione ha
promosso interventi di efficienza energetica rivolti alle
strutture maggiormente energivore quali quelle sanitarie, gli edifici
pubblici a servizio della popolazione: scuole, università, alloggi
destinati agli studenti universitari, strutture sportive. In
particolare nell’area del cratere i progetti di efficientamento
energetico hanno previsto per la stessa struttura anche interventi di
adeguamento sismico. Sempre in materia di efficientamento
energetico incentivi sono stati rivolti anche alle imprese. In questo
caso i 106 progetti finanziati hanno in molti casi sviluppato anche
interventi per il recupero dell’energia prodotta nel processo
produttivo inclusi i sistemi di gestione dell'energia. “
“Nella fase attuale – ha poi sottolineato Castelli - si sta assistendo ad una accelerazione nel processo di ricostruzione che si caratterizza per la particolare attenzione agli aspetti legati alla transizione verde. Ad esempio per la ricostruzione degli edifici danneggiati privati, ci si dovrà basare su un modello di governo multilivello e su una visione unitaria degli interventi al fine della messa in sicurezza degli edifici e del territorio, della sostenibilità ambientale, dell’efficientamento energetico, della qualità architettonica e della tutela e valorizzazione del patrimonio storico-artistico e del paesaggio. Anche per la ricostruzione pubblica, la Regione Marche ha previsto in particolare per quella rivolta agli edifici scolastici, di promuovere prioritariamente interventi finalizzati alla riduzione del rischio sismico, efficientamento energetico con produzione di energia da fonti rinnovabili per autoconsumo, attraverso il rispetto degli standard del protocollo Itaca. Tutto il processo di ricostruzione è volto a promuovere progetti in linea con le azioni necessarie per una transizione digitale e ambientale dell’economia e della società marchigiana, con una forte selettività e progettualità legata alle ricadute innovative, occupazionali e di sostenibilità, puntando sulle tecnologie digitali e sulle energie rinnovabili quali leve di sviluppo.”
Come ha riferito Castelli, nella programmazione 2021-27, si intende proseguire nel percorso di transizione verde e digitale intrapreso nello scorso ciclo di programmazione, in sinergia con le altre risorse che stanno convogliandosi nella nostra regione su queste tematiche, in particolare dal PNRR che tra l’altro, prevede anche una riserva di 1,78 miliardi di euro relativi al Fondo complementare per la ricostruzione post-sisma.
L’intervento dell’assessore Castelli ha poi preso in considerazione anche l’altra materia di competenza: i Trasporti . “ Grazie alle risorse comunitarie – ha evidenziato - sono stati sostituiti 104 autobus con veicoli a basso impatto ambientale incentivando la bigliettazione elettronica per agevolarne l’utilizzo. Negli interventi di efficientamento energetico alle imprese e quelli destinati al ricambio degli autobus la Regione Marche ha attivato uno specifico strumento di ingegneria finanziaria, il fondo mobilità e energia, che ha permesso ai beneficiari di poter accedere, oltre alla sovvenzione, a prestiti a tasso agevolato a copertura della parte rimanente dell’investimento non coperto dal contributo. Tale strumento, in un momento di crisi finanziaria delle imprese, è stato un elemento innovativo che ha riscosso successo nel territorio regionale.”
“Ma oltre ai singoli interventi e progetti – ha concluso Castelli - oggi è necessaria l’implementazione di una governance strutturata ed integrata che consenta il raggiungimento degli obiettivi del Green Deal in modo capillare nel territorio. Per questo ritengo che il Patto dei Sindaci che ha impegnato più di 100 sindaci di Comuni delle Marche ed il Patto per il Clima debbano essere ampliati e rafforzati congiuntamente alle nuove azioni che saranno delineate nella programmazione europea per le città intelligenti, così come è fondamentale una programmazione regionale che incentivi tutti i sindaci delle Marche a lavorare insieme per il raggiungimento dell’obiettivo comune di un’economia verde climaticamente neutrale e del benessere dei cittadini che vivono nel territorio. Le sinergie degli interventi sono sempre più importanti nell’ecosistema locale, regionale, nazionale ed europeo. Per questo la Commissione europea dovrebbe coinvolgere il più possibile le Regioni e le città con interventi focalizzati nell’ambito della politica di coesione- e dei fondi strutturali che sono gestiti dalle Regioni, così come gli Stati membri devono coinvolgere le Regioni nell’attuazione puntuale del Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza poiché solo l’implementazione delle politiche sul territorio può determinare il successo del Green Deal come strategia di sviluppo.”