Estrememente critico Catalucci della Sinistra Unita: «viene rappresentata una situazione circa il contratto di quartiere di Monticelli che è, allo stato, un augurio piuttosto che una realtà.
Tanto è vero che non dice neppure una parola sul fatto che ancora il Comune di Ascoli Piceno non ha firmato la convenzione con Ministero e Regione per incassare il contributo ministeriale, limitando gli “impegni” ad un protocollo sul monitoraggio del contratto che verrà, mentre i 5 Comuni che hanno firmato il Protocollo d’Intesa il 28 aprile scorso, hanno, da quella data, 150 giorni di tempo per presentare i progetti esecutivi e quindi sono pronti per l’affidamento dei lavori quando, noi, ancora dobbiamo iniziare di nuovo la pratica urbanistica.
Come al solito, l’Amministrazione si preoccupa di sottolineare che gli interventi “correttivi” che compie e gli atti che adotta servono per “migliorare” la qualità degli interventi, piuttosto che a coprire le smagliature di un iter che è diventato complesso e complicato dalla decadenza della variante urbanistica adottata nel 2004. A migliorare ci pensa la giunta comunale.
E’ per questo, probabilmente, che il Comune non ha ritenuto di valutare le osservazioni che i cittadini hanno proposto al progetto di realizzazione della piazza antistante la Chiesa di San Giovanni Evangelista: forse perché i cittadini non hanno titolo di “immischiarsi” in considerazioni che solo pochi ed a tavolino hanno fatto?
Ma la cosa di maggiore evidenza è che l’Amministrazione spera realmente che tutti abbiamo mandato al macero, con opportuna raccolta differenziata, il numero del giornalino comunale in cui si annunciava in modo trionfalistico il rombo delle ruspe e l’andirivieni di camion e bilici per dare avvio ai cantieri che già avrebbero dovuto essere recintati.
La maggioranza, che in Consiglio ha respinto l’ipotesi di revisione della progettazione della piazza, con un ripescaggio delle osservazioni, resta silenziosa, forse perché a bocca aperta di fronte alle “meraviglie” di un intervento pubblico e privato di cui ancora deve finire a scoprirne la bellezza, al perché ora si ricorra a riduzioni di cubature pur non potendosi modificare i progetti che hanno partecipato al bando e, soprattutto, perché gli altri comuni marchigiani hanno portato a casa i soldi il 28 aprile 2007 firmando ad Ancona le relative convenzioni finanziarie…ed il Comune di Ascoli ancora è fermo al palo».