Monticelli, il contratto delle polemiche

Monticelli, il contratto delle polemiche

La sinistra Unita: non è realtà, ma solo un augurio

per il “Contratto di Quartiere II” elaborato dal Comune è stato assegnato un finanziamento di € 5.000.000.
Oltre a questi, l’Amministrazione contribuirà con fondi propri per rendere completi (migliorandone le caratteristiche qualitative) due progetti già inseriti nella proposta (parcheggio antistante la Scuola Media e Piazza antistante la Chiesa di S. Giovanni Ev.) per circa € 545.000,00. A questi fondi verranno aggiunti anche circa € 1.000.000,00 quali oneri relativi alla realizzazione degli interventi privati e € 1.500.000,00 di utile pubblico legato alle proposte private stesse (pari al 4% delle superfici complessivamente realizzate dai privati).
In tale modo l’investimento pubblico complessivo sia del Comune che dell’E.R.A.P. sul quartiere di Monticelli ammonta a circa € 12.500.000,00.
Alla seduta della Commissione Urbanistica ha partecipato anche l’arch. Anelli, incaricato dall’Amministrazione della consulenza per la redazione della proposta nel 2004 e che seguirà tutte le successive procedure necessarie per darne attuazione, considerata anche la complessità del relativo iter; l’arch. Anelli, che ha recentemente sentito il Ministero delle Infrastrutture, ha illustrato ai presenti la genesi della proposta e le successive fasi che hanno portato alla positiva valutazione della stessa da parte della Commissione esaminatrice Ministero – Regione. Il consulente ha altresì rassicurato sul corretto iter seguito dall’Amministrazione anche in relazione alla rimodulazione (con diminuzione delle iniziali volumetrie) dell’intervento dei privati in sede di redazione della variante.
Nel corso della seduta sono state illustrate sia le opere pubbliche che gli interventi privati ed è stato evidenziato che le volumetrie complessive previste con la variante sono sostanzialmente equivalenti alle volumetrie attualmente previste dal Piano Regolatore vigente.

 

Estrememente critico Catalucci della Sinistra Unita: «viene rappresentata una situazione circa il contratto di quartiere di Monticelli che è, allo stato, un augurio piuttosto che una realtà.
Tanto è vero che non dice neppure una parola sul fatto che ancora il Comune di Ascoli Piceno non ha firmato la convenzione con Ministero e Regione per incassare il contributo ministeriale, limitando gli “impegni” ad un protocollo sul monitoraggio del contratto che verrà, mentre i 5 Comuni che hanno firmato il Protocollo d’Intesa il 28 aprile scorso, hanno, da quella data, 150 giorni di tempo per presentare i progetti esecutivi e quindi sono pronti per l’affidamento dei lavori quando, noi, ancora dobbiamo iniziare di nuovo la pratica urbanistica.
Come al solito, l’Amministrazione si preoccupa di sottolineare che gli interventi “correttivi” che compie e gli atti che adotta servono per “migliorare” la qualità degli interventi, piuttosto che a coprire le smagliature di un iter che è diventato complesso e complicato dalla decadenza della variante urbanistica adottata nel 2004. A migliorare ci pensa la giunta comunale.
E’ per questo, probabilmente, che il Comune non ha ritenuto di valutare le osservazioni che i cittadini hanno proposto al progetto di realizzazione della piazza antistante la Chiesa di San Giovanni Evangelista: forse perché i cittadini non hanno titolo di “immischiarsi” in considerazioni che solo pochi ed a tavolino hanno fatto?
Ma la cosa di maggiore evidenza è che l’Amministrazione spera realmente che tutti abbiamo mandato al macero, con opportuna raccolta differenziata, il numero del giornalino comunale in cui si annunciava in modo trionfalistico il rombo delle ruspe e l’andirivieni di camion e bilici per dare avvio ai cantieri che già  avrebbero dovuto essere recintati.
La maggioranza, che in Consiglio ha respinto l’ipotesi di revisione della progettazione della piazza, con un ripescaggio delle osservazioni, resta silenziosa, forse perché a bocca aperta di fronte alle “meraviglie” di un intervento pubblico e privato di cui ancora deve finire a scoprirne la bellezza, al perché ora si ricorra a riduzioni di cubature pur non potendosi modificare i progetti che hanno partecipato al bando e, soprattutto, perché gli altri comuni marchigiani hanno portato a casa i soldi il 28 aprile 2007 firmando ad Ancona le relative convenzioni finanziarie…ed il Comune di Ascoli ancora è fermo al palo».