Rossi: «Abolirla vorrebbe dire creare un vuoto politico ed istituzionale»
E questo sia allo scopo di renderne conto sia per reagire alla demagogica offensiva contro la stessa utilità dell'Ente Provincia.
Infatti, in un clima di diffidenza verso la politica, si moltiplicano le richieste di abolizione delle Province. Se ciò avvenisse, vorrebbe dire creare un vuoto politico ed istituzionale che non tarderebbe ad essere colmato da "poteri forti" estranei alla democrazia e non interessati a tutelare la collettività ma piuttosto a perseguire interessi particolari e disgregativi.
Per scongiurare il rischio di proclami demagogici, è necessario far comprendere il ruolo che le Province hanno e l'influenza del loro operato sulla nostra vita. Oltre alle competenze "storiche", fare le strade e mantenerle, fare le scuole superiori e adeguarle, tutelare l'ambiente, le Province ne hanno altre, rafforzatesi negli ultimi anni, che discendono dall'essere enti di coordinamento di area vasta. Molti progetti per il territorio si possono, infatti, realizzare solo se qualcuno "mette insieme le le energie e le idee" e "guida il treno" del cambiamento.
La Provincia di Ascoli Piceno in questi anni ha interpretato questo ruolo; ha messo in atto la partecipazione ed il coinvolgimento di tutti gli attori del territorio, traendone la spinta per progettare quello che abbiamo definito il "Piceno dei saperi e delle qualità".
Queste schede rappresentano la sintesi di tre anni di lavoro lungo questo percorso. Abbiamo scelto volutamente di comunicare con la "logica dei numeri" che, seppur estranea al nostro modo di sviluppare il confronto e la condivisione delle azioni, in questa circostanza è apparsa la più semplice per far comprendere quantità e qualità delle azioni svolte.
Il tutto nella consapevolezza che ancora molto si può fare per progettare il futuro, per pensare in modo "nuovo" il domani».